CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Interpellanza dell’on. Efisio Planetta (Psd’Az) “sul perdurante vuoto normativo in materia di produzione energetica da fonti rinnovabili in Sardegna e sulle ragioni che hanno determinato una evidente disparità di trattamento nei confronti dei diversi soggetti interessati alla realizzazione di impianti fotovoltaici nell’agro della Nurra di Sassari”
Cagliari, 28 gennaio 2012 - Malgrado condizioni
climatiche e geo-morfologiche ottimali la Sardegna è una delle
regioni dove sono meno sviluppate le energie rinnovabili ed in
particolare il fotovoltaico, anche a causa di un vuoto normativo che
finisce per scoraggiare gli investimenti privati nel settore. Per il
suo approvvigionamento energetico, l’Isola dipende per il 77% da
prodotti petroliferi e per il 19% da combustibili fossili, a fronte
del ben diverso equilibrio del territorio nazionale caratterizzato
da un 43% di derivati dal petrolio, un 9% di combustibili fossili ed
un 36% di gas naturale. Nel fotovoltaico, con i suoi 397 Mw di
potenza installata, la Sardegna non è solo lontanissima dalla Puglia
(prima in classifica con oltre 2000 Mw) ma anche da tante altre
regioni, come Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (tutte
ampiamente al di sopra dei 1000 Mw).
Partendo da questo scenario quanto mai problematico, il Consigliere
regionale del Psd’Az Efisio Planetta ha presentato una interpellanza
sia per sollecitare la Regione ad emanare al più presto una
disciplina organica sulla materia, che per sollevare un caso
particolarmente emblematico di quanto può accadere in assenza di
normative chiare e regole certe.
“Sulla questione delle energie rinnovabili-ha affermato l’on.
Planetta- si sommano purtroppo gli effetti negativi di due ritardi.
Il primo è generale, dovuto alla competenza esclusiva dello Stato a
legiferare in materia di energia sancita anche dalla Corte
Costituzionale. Il secondo, specifico della nostra regione, è legato
ad un approccio punitivo e restrittivo che penalizza iniziative ed
investimenti perfettamente sostenibili sul piano ambientale oltre
che su quello industriale ed economico.”
Punizioni e restrizioni però-ha osservato ancora il consigliere
regionale sardista-“non valgono per tutti e soprattutto non toccano
certi poteri forti. Nella Nurra di Sassari circa 170 soggetti
singoli e associati hanno dato vita ad un cosiddetto condominio
fotovoltaico con lo scopo di realizzare un impianto in grado di
produrre 17 Mw di energia. La Regione, nel 2010, ha respinto questo
progetto con una valutazione negativa di impatto ambientale
sostenendo, fra l’altro, il grande pregio dei terreni su cui era
previsto l’insediamento e l’incompatibilità dello stesso con la
presenza di testimonianze della civiltà nuragica. I privati hanno
fatto ricorso al Tar, hanno vinto e da allora attendono giustizia,
ma non è questo il punto. Mi interessa di più sottolineare che, a
pochi metri di distanza da quei terreni, la multinazionale tedesca
E.On ha avuto tutte le autorizzazioni che ha chiesto per fare le
stesse cose, come già accaduto nella precedente legislatura a
società del gruppo De Benedetti ed alla Mpr, sempre nella Nurra di
Sassari ed al confine con le proprietà di questi poveri
privati.”
(A.F.)