CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Audizione dell’Assessore dei Trasporti on. Christian Solinas davanti alla Quarta Commissione sul DL 346 (continuità aerea e trasporto pubblico locale).
Cagliari, 24 gennaio 2012 - La Quarta Commissione (Trasporti),
presieduta dall’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) ha sentito in audizione l’Assessore
dei Trasporti on. Christian Solinas sul Disegno di legge n°346-Giunta
Regionale-in materia di continuità aerea e trasporto pubblico locale.
In apertura, nel sottolineare l’importanza dell’audizione dell’Assessore nel
difficilissimo momento che sta vivendo la Sardegna, il Presidente della
Commissione ha annunciato, a breve scadenza, anche le audizioni delle
Associazioni di categoria del settore trasporti e delle amministrazioni locali
interessate “con particolare riferimento a quei Comuni come Cagliari, Sassari e
Olbia, titolari in prima persona o in partecipazione con altri enti territoriali
di aziende di trasporto colpite da pesanti tagli di risorse che mettono a
rischio la tenuta dei conti delle stesse aziende.”
L’Assessore Solinas, dal canto suo, ha esposto con molta chiarezza il problema
più urgente del trasporto pubblico locale, quello delle risorse: “allo stato
attuale, siamo ad un budget di 128 milioni, cui però occorre aggiungere un
ulteriore 15% derivante dall’aumento del prezzo del carburante, contro i 154
milioni del 2011. Tale situazione è molto di sotto degli standard minimi di
servizio che perciò non potranno essere mantenuti ma, anzi, dovranno essere
fortemente ridotti.
A questo punto le strade sono due: o in sede di finanziaria si riesce a trovare
nuove risorse, o il costo del trasporto pubblico locale dovrà essere sostenuto
in una quota che tendenzialmente potrà arrivare al 40%, dalle aziende pubbliche
di trasporto locale modificando il regime attuale che pone a carico della
Regione il 100% di questo costo. E’anche una questione di equità, nel senso che
indirizzare la quasi totalità delle risorse disponibili verso le aziende locali
penalizza i piccoli comuni, dove i collegamenti sono l’unico strumento di
compensazione su altri versanti, come il trasporto scolastico o il mantenimento
di servizi istituzionali di interesse pubblico, come Poste ed uffici.”
Sul piano generale, l’on. Solinas ha ricordato che il settore dei trasporti “è
sottoposto a profondi cambiamenti strutturali, per certi aspetti epocali,
rispetto ad un quadro normativo rimasto sostanzialmente inalterato per almeno 30
anni. Il disegno di legge della Regione Sardegna, dunque, propone per la prima
volta una disciplina organica della materia (relativa alla mobilità di persone e
merci) nelle direttrici principali del trasporto marittimo ed aereo e del
trasporto pubblico locale (c.d. continuità interna).”
Per quanto riguarda il trasporto marittimo, Solinas ha parlato di una riforma
“ancora più necessaria, dopo i fatti dell’anno scorso, per contrastare la
presenza di monopoli e cartelli. Ci si è mossi quindi partendo dal regolamento
dell’Unione europea sul cabotaggio marittimo, che prescrive il rispetto delle
regole del mercato e della libera concorrenza, con alcune eccezioni che
attenuano la portata delle liberalizzazioni e che devono sempre essere negoziate
con le autorità comunitarie. Oggetto di questi negoziati, in primo luogo, gli
oneri di servizio pubblico che, nell’ambito delle gare internazionali,
definiscono la dimensione quantitative e qualitativa del servizio e,
soprattutto, le tariffe. Anche sotto questo profilo il quadro è in costante
evoluzione. La Saremar, ad esempio, potrà contare su contributi solo per i
collegamenti con le isole minori, ed in ogni caso dovrà aprirsi alla
privatizzazione. Di conseguenza, dovrà essere un nuovo soggetto a gestire la
politica regionale del trasporto marittimo, operando in uno scenario ancora non
del tutto chiarito dove però ci potrà essere spazio per un nuovo concetto di
servizio di interesse regionale non solo limitato ai collegamenti con la
Penisola ma esteso ai Paesi del Mediterraneo.”
In materia di trasporto aereo, ha proseguito l’Assessore, “dopo lo stralcio
della norma finanziaria deciso dal Consiglio Regionale, la Sardegna è destinata
ad assumere un ruolo di primo piano: sarà infatti la Regione, e non più il
Ministero, a presiedere la conferenza di servizi e ad imporre gli oneri di
servizio pubblico.”
Ma le problematiche più complesse, a parte quelle contingenti delle risorse per
il 2012, arrivano dal trasporto pubblico locale. Rispetto alla disciplina
precedente contenuta nella Legge 21 del 2005, ha spiegato l’Assessore, “il
quadro è del tutto superato. Nel settore privato, le 57 aziende che operano in
Sardegna sono sottocapitalizzate e, nelle condizioni attuali, senza nemmeno i
requisiti per partecipare alle gare per l’aggiudicazione delle linee. Esiste
quindi il rischio di un processo di concentrazione molto spinto, già diventato
realtà in paesi come Grecia, Spagna e Portogallo, caratterizzato dalla presenza
massiccia di multinazionali che si aggiudicano le gare e poi subappaltano per
pochi soldi ad operatori locali. Nel settore pubblico, probabilmente, i rischi
sono ancora maggiori. Il governo nazionale sembra orientato a seguire la linea
dei cosiddetti costi standard, che però sarebbero estremamente penalizzanti per
la Sardegna: un conto è collegare grandi aree urbane con altissima
concentrazione di utenza, altro è collegare piccoli e piccolissimi centri delle
nostre zone interne, anche montane, dove il prezzo del carburante (che incide
per il 52% sul costo globale del trasporto) diventa quasi proibitivo. La
Sardegna dovrebbe puntare ad introdurre altri criteri di calcolo degli standard,
come la densità demografica e la situazione geo-morfologica. Per quanto concerne
il futuro delle aziende pubbliche, tranne quelle regionali in house, è
altrettanto incerto. Queste aziende (Ctm di Cagliari e Atp di Sassari, ad
esempio) hanno anche un patrimonio immobiliare e di mezzi che, dal punto di
vista formale, dovrebbe entrare a far parte della privatizzazione ed essere
ceduto. E’indispensabile quindi dare vita al più presto ad un demanio regionale
dove far confluire questi beni, che poi potranno essere dati in uso, realizzando
una netta separazione fra proprietà delle strutture e gestione del servizio.
Cosi come occorre attivarsi, nell’ambito del trasporto su ferro, per rivendicare
l’applicazione dell’art. 14 dello Statuto ed ottenere il trasferimento alla
Regione dei beni che Rfi (Reti ferroviarie italiane) sta ora dismettendo a suo
piacimento. Ciò anche nella prospettiva del trasferimento dal Ministero delle
Infrastrutture alla Regione del contratto di servizio con Trenitalia, che
consentirà alla Sardegna di determinare costi e tariffe e, non ultimo in ordine
di importanza, di applicare sanzioni per eventuali inadempienze”.
Nel successivo dibattito, sono intervenuti i consiglieri Luigi Lotto, del Pd,
Antonello Peru e Angelo Stochino del Pdl.
(A.F.)