CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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L’Ottava Commissione è pronta ad avviare subito l’iter di riforma del sistema dell’istruzione e della formazione in Sardegna. Sentiti in audizione i sindacati: Cgil-Cisl-Uil contrari alla bozza di dimensionamento della rete scolastica isolana
Cagliari, 12 gennaio 2012 - “Sono convinto che la legge di riforma
della scuola sia una delle cose che sicuramente qualificherebbe questa
legislatura”. Il presidente dell’Ottava Commissione del Consiglio regionale,
Carlo Sanjust (Pdl), al termine dell’audizione con i rappresentanti sindacali di
Cgil, Cisl e Uil di categoria e dopo aver raccolto i suggerimenti dei
commissari, ha parlato di “punto di partenza di un lavoro che deve avere un
inizio e una fine” e della volontà di “forzare le tappe” fissando un termine
congruo di sei mesi per ottenere il risultato. L’intenzione è quella di arrivare
all’elaborazione di un Testo che unisca le tre proposte di legge presentate da
tempo in materia con il lavoro svolto finora dalla Giunta regionale. Nei
prossimi giorni saranno sentiti in audizione gli assessori della Pubblica
Istruzione Sergio Milia e della Formazione professionale Antonello Liori.
La necessità di adottare uno strumento legislativo adeguato alle esigenze
isolane è emersa alla luce della posizione assunta dai sindacati contro
l’imminente dimensionamento della rete scolastica. Per Peppino Loddo (Cgil)
nella bozza di linee guida non c’è nulla che parli a favore della Sardegna
perché proietta criteri nazionali incentrati solo su logiche di risparmio senza
dare risposte ai tanti problemi del settore. Ha chiesto che la Regione eserciti
un ruolo vero: ci si fermi un anno per garantire decorosamente il diritto
all’istruzione.
Giuseppe Maccioccu (Uil) ha detto che la proposta è assurda perché non ci sono i
tempi per fare le cose seriamente coinvolgendo gli enti locali e il mondo della
scuola. Inoltre, farebbe scadere ulteriormente il servizio privando parecchi
istituti della piena disponibilità delle principali figure dirigenziali.
Maccioccu ha anche ricordato che si arriva da un triennio nel quale è stato
fatto scempio degli organici: -30% del personale tecnico-amministrativo; -20%
del corpo docente.
Enrico Frau (Cisl) ha suggerito l’avvio di un’ampia discussione politica che
affronti complessivamente la questione dell’istruzione pubblica, senza anteporre
le logiche contabili alla qualità dell’offerta didattica. Frau ha contestato il
principio della compensazione perché salvare la scuola di un piccolo centro
comporta pur sempre la penalizzazione di una struttura nelle aree più popolate
della Sardegna. (MM).