CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Interrogazione (Artizzu e più) sulla definizione del calendario venatorio

 

Cagliari, 3 gennaio 2012 - Rivedere i limiti del calendario venatorio e allungare il periodo della caccia a febbraio, come previsto dalle linee guida europee. E’ la richiesta contenuta nell’interrogazione presentata all’assessore dell’Ambiente, Giorgio Oppi, da 12 consiglieri regionali, primo firmatario l’on. Ignazio Artizzu (Udc-Fli). In particolare nel testo si interroga l’assessore Oppi, che per domani ha convocato la riunione del Comitato regionale faunistico, per sapere “se ritiene rispondente ai documenti europei relativi ai Key concepts e alla Guida interpretativa della Direttiva “Uccelli” la soluzione adottata dal Comitato regionale faunistico nella seduta del 23 dicembre 2011; come intenda provvedere per fare in modo che si ponga rimedio ad un evidente, clamoroso errore compiuto, che ha determinato la giusta e comprensibile irritazione del mondo venatorio sardo, il quale ha percepito le decisioni adottate dal Comitato come una ennesima penalizzazione nei confronti di un’attività rispettabile e meritevole di ben maggiori attenzioni da parte della Regione sarda; come intenda procedere per assicurare che la Regione Sardegna abbia finalmente a disposizione un organismo tecnico-scientifico che possa produrre la documentazione adeguata per poter assumere in Sardegna, senza più dipendere da organismi esterni, tutte le decisioni necessarie per il governo, la gestione e lo sviluppo del patrimonio ambientale, della fauna e della Caccia”.
L’on. Artizzu ha spiegato, nel corso della conferenza stampa organizzata per illustrare il provvedimento, che la decisione assunta dal Comitato di anticipare all’8 gennaio la chiusura della caccia al tordo, alla beccaccia, al merlo e al beccaccino è fortemente penalizzante per i 48mila cacciatori sardi, mentre in altre regioni d’Italia si può cacciare per tutto gennaio e febbraio. L’on. Artizzu ha auspicato che la riunione, organizzata per domani, del Comitato regionale Faunistico “ripari a questo errore”. “Le motivazioni addotte dal Comitato – ha proseguito - sono pretestuose e prive di fondamento giuridico”. E ha aggiunto che la sentenza del Consiglio di Stato poteva essere per la Sardegna l’opportunità per allungare la stagione venatoria non per chiuderla anticipatamente.
Il primo firmatario del testo, ma anche l’on. Edoardo Tocco (Pdl) hanno ricordato l’apporto economico che i cacciatori danno alla Sardegna in termini di tasse versate, circa 10 milioni di euro, senza contare l’indotto. Oggi cacciatore spende per ogni giornata di caccia circa 100-150 euro in cartucce, bar, pranzi in agriturismo, nella cura dei cani, oltre all’acquisto dell’abbigliamento e delle strumentazioni necessarie, facendo lavorare le circa 120 armerie presenti nell’Isola. Per l’on. Mariano Contu (Pdl) è importante far capire ai sardi l’importanza della caccia per l’economia della Sardegna e per la tutela dell’Ambiente, perché uccidendo alcune specie che creano ingenti danni alle aziende agricole e ittiche i cacciatori svolgono un servizio a tutela dell’economia sarda.
D’accordo con il collega anche l’on. Paolo Terzo Sanna (Pdl), presidente della Commissione Agricoltura, che ha ribadito come “l’azione del cacciatore sia volta a preservare l’ambiente e quindi a proteggere l’equilibrio ambientale”. Per l’on. Sanna è necessario che al più presto arrivi in Aula il testo di legge sulla caccia, già licenziato dalla Commissione. Nel testo, tra i vari interventi, è prevista anche “l’istituzione dell’Istituto della fauna selvatica che avrà il compito di studiare le peculiarità, appunto, della fauna selvatica in Sardegna e quindi stabilire l’entità del prelievo”. (E.L.N.)