CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Audizione dei rappresentanti di Confindustria, Confartigianato, Confapi e Assostampa davanti alla sesta commissione sul Dl 307-legge regionale europea.

 

Cagliari, 7 dicembre 2011 - La seconda commissione (Politiche Comunitarie), presieduta dall’on. Silvestro Ladu (Pdl) ha sentito in audizione i rappresentanti di Confindustria (Roberto Saba), Confartigianato (Filippo Spanu), Confapi (Silvana Manurita) e Assostampa (Francesco Birocchi) sul Dl 307-legge regionale europea.
A nome di Confindustria, Roberto Saba ha richiamato l’attenzione della commissione su 3 punti: recepimento della direttiva europea sui tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese, accelerazione dei processi di spesa delle risorse comunitarie e definizione delle politiche di coesione 2014-2020. Sul primo punto Saba ha ricordato che “la direttiva europea, ancora non recepita dal governo nazionale, prevede tempi di pagamento da un minimo di 30 ad un massimo di 90 giorni, solo per alcune tipologie di impresa. Decorsi questi termini, in ogni caso, scattano nei confronti della pubblica amministrazione gli interessi di mora. La misura appare particolarmente urgente nell’attuale periodo di grave crisi e particolarmente in Sardegna. Nella sanità, ad esempio, nel settore delle apparecchiature elettro-medicali di registrano ritardi di 316 giorni e, complessivamente, le aziende hanno già maturato un credito di 183 milioni.”
In materia di spesa dei fondi europei, ha proseguito Saba, “la Sardegna registra ad agosto di quest’anno, per una serie di complesse ragioni che riguardano tutto il sistema, un residuo di circa 170 milioni (fra Fse e Fesr). In prospettiva, gli interventi contenuti nella recente manovra del governo nazionale renderanno le procedure più semplici ma sarebbe sbagliato abbassare la guardia, dal momento che le risorse europee sono le uniche che cosentono ampi margini di manovra. Quanto alle politiche di coesione 2014-2020 è nota la tendenza del governo, che avrebbe conseguenze fortemente negative per la Sardegna, a non individuare un obiettivo intermedio e concentrare tutti gli interventi sulle regioni che, secondo i parametri Ue, sono considerate in ritardo di sviluppo. E’necessario perciò che la Regione Sardegna, anche nel suo negoziato, con il governo, punti al riconoscimento effettivo degli svantaggi competitivi derivanti dalla sua condizione di insularità”.
Per Filippo Spanu, di Confartigianto, “le osservazioni di Confindustria sono condivisibili, anche nell’ottica di quell’ avviso comune che sta sempre più caratterizzando l’intero sistema delle imprese in questa fase economica particolarmente critica. Tuttavia, in materia di politiche di coesione, ci sentiamo di porre l’accento sulla sussidiarietà, nel senso che le risorse disponibili andrebbero quanto più possibile decentrate sui territori. La Sardegna ha bisogno di fare sistema e, soprattutto, la politica della sussidiarietà consentirebbe di includere maggiormente in un circuito virtuoso le zone interne.”
Silvana Manurita, rappresentante di Confapi, ha anch’essa condiviso i contenuti individuati prioritariamente dalle altre associazioni di categoria, aggiungendo che “il sistema pubblico ha grandissimi margini per recuperare efficienza e l’obiettivo del pieno utilizzo delle risorse europee è una sfida che la Sardegna deve essere capace di vincere per far ripartire il suo tessuto produttivo.”
Il Presidente dell’Assostampa Francesco Birocchi, infine, ha affermato che il settore dell’informazione, anche in Sardegna, sente la crisi come e più di altri. E’auspicabile che la Regione, dopo alcuni interventi settoriali nel collegato alla finanziaria del 2011, arrivi in tempi ragionevoli ad una nuova disciplina organica della materia, indispensabile sia per le nuove figure associative che interessano la categoria degli operatori dell’informazione, sia per far entrare a pieno titolo nell’ordinamento regionale le nuove forme dell’editoria, come quella on-line.”
(A.F.)