CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Commissione Sanità: Audizione dell’assessore Simona De Francisci sugli interventi previsti nella Finanziaria 2012-2014
Cagliari, 2 dicembre 2011 - Razionalizzare la spesa, garantendo i
livelli assistenziali ma eliminando gli inutili sprechi della Sanità. E’ questo
l’obiettivo che si pone, con gli interventi inseriti nella Finanziaria
2012-2014, l’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, sentita
stamattina in audizione dalla Settimana Commissione (Sanità), presieduta
dall’on. Felice Contu (Udc-Fli). La spesa complessiva è di circa 3 miliardi di
euro, ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo, di cui un miliardo e 300 milioni
sono utilizzati per il personale, un miliardo per beni e servizi e 440 milioni
per la spesa farmaceutica, che ha avuto un incremento quest’anno di oltre 60
milioni di euro.
Numeri importanti che richiedono, secondo l’assessore, un intervento deciso come
mai si è fatto. In particolare è necessario investire sulle infrastrutture,
perché “non è possibile spendere 700mila euro per l’ambulanza che sposta un
paziente da un reparto all’altro perché sono dislocati in stabili diversi”,
varare la Riforma sanitaria con la Macroarea per ridurre i costi delle
acquisizioni di beni e servizi, e contenere la spesa farmaceutica “ormai fuori
controllo” con l’esame della “appropriatezza prescrittiva”, e abbattere le liste
d’attesa verificando anche l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri,
coinvolgendo quindi i medici di famiglia, importantissimi in questo processo di
riforma. “Dei 298mila ricoveri dello scorso anno – ha affermato l’assessore –
58mila sono risultati inappropriati”. Ma l’attività di razionalizzazione della
spesa non può non guardare ai manager delle Asl. L’assessore ha ribadito come
misura fondamentale quella di responsabilizzare i direttori generali delle Asl:
“Se non rispettano gli obiettivi posti dall’assessorato della Sanità, obiettivi
assolutamente raggiungibili, - ha detto - devono decadere dal loro incarico”. Su
questo punto ci sono stati dissensi da parte di alcuni esponenti della
Commissione sanità di maggioranza e opposizione, tra i quali l’on. Nanni Campus
(Pdl), Franco Cuccureddu (Misto) e Renato Lai (Pdl), in quanto si darebbe alla
Giunta una eccesso di delega. E’ necessario fissare almeno i criteri per
arrivare poi a stabilire gli obiettivi, hanno sottolineato. Stesso discorso
anche per il Noc (Nucleo operativo di controllo), che non deve essere delegato
nella scelta dei criteri alla Giunta.
A favore della decisione dell’assessore si sono invece espressi l’on. Franco
Meloni (Riformatori sardi – liberaldemocratici) e Giorgio Locci (Pdl).
Particolarmente critici Marco Espa (vice capogruppo del Pd) e Nanni Campus (Pdl).
Il primo ha manifestato la fondamentale esigenza di rafforzare gli investimenti
sulle politiche sociali “perché è appurato che nei paesi dove maggiormente si
investe sulle politiche sociali diminuisce la spesa sanitaria”. Per l’on. Espa,
che ha ricordato come la Sardegna possa vantare a oggi un risultato positivo in
Italia, ossia di essere al quinto posto tra le regioni che maggiormente
investono sulle politiche sociali, non si debba trascurare il dato che è vero
che “la spesa per il sociale è di 282 milioni di euro, ma che sono stati
iscritti in bilancio 37 milioni di residui, e questo non va bene”. Parlando di
numeri l’on. Espa ha sottolineato che le somme stanziate per il Fondo unico
della Sanità sono state aumentate in maniera apprezzabile dal 2009 a oggi (2
miliardi 735 milioni nel 2009, 2 miliardi 971 milioni nel 2010 e 3 miliardi e
200 milioni nel 2011), “ma vanno stabiliti i criteri della suddivisione della
spesa”. L’on. Nanni Campus ha posto una serie di domande all’assessore sul
motivo dell’aumento della pubblicità istituzionale (più 600mila euro), la
perplessità sul fondo per le Asl che non definisce la ripartizione per le
singole aziende, la non condivisione nel dare la totale delega alla Giunta per
il Noc e per gli obiettivi da fissare per i direttori generali. Perplessità
anche sul Fondo per la famiglia che così iscritto in bilancio, ossia senza alcun
riferimento a leggi specifiche, secondo l’on. Campus, non potrà essere speso.
Sull’argomento ha anche esortato l’assessore a rivedere gli obiettivi di questo
fondo perché, vista la crisi drammatica, le famiglie saranno sempre più povere e
avranno bisogno del sostegno per comprare i beni di prima necessità e non per
mandare i figli all’asilo nido. L’on. Campus ha anche chiesto come mai siano
stati ridotti i fondi destinati al 118, perché non si investa di più
nell’innovazione e nell’assistenza domiciliare integrata. L’esponente del Pdl
ha, invece, ritenuto positivo l’investimento sulla prevenzione e sulle attività
di screening. Per l’on. Giorgio Locci (Pdl), invece, inserire in Bilancio per la
prima volta un Fondo per la famiglia “è innovativo e addirittura
rivoluzionario”, con un plauso all’aumento del fondo delle politiche sociali da
163milioni a 197milioni. L’assessore della Sanità ha voluto, anche, specificare
che “anche se apparentemente sembra che la voce Sanità nel Bilancio impegni più
risorse degli scorsi anni non è così. Si è semplicemente deciso di dare l’intero
importo spettante alle Asl nell’anno di esercizio e non come avveniva prima
rimandare il 20 per cento all’anno successivo. In questo modo – ha spiegato
l’assessore De Francisci – le Aziende saranno in grado di pagare i fornitori a
60 giorni e non a 300 come avviene oggi”.
Il presidente Contu, sentita la Commissione, ha stabilito di aggiornare la
seduta a martedì prossimo, 6 dicembre, alle 16,30 per dare ascoltare le risposte
dell’assessore ai tanti quesiti posti dai commissari. (E.L.N.)