CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Audizione dell’Assessore del Turismo Luigi Crisponi davanti alla sesta commissione sulla manovra finanziaria 2012-2014.
Cagliari, 1° dicembre 2011 - La sesta commissione (Industria),
presieduta dall’on. Alberto Randazzo (Pdl) ha sentito in audizione l’Assessore
del Turismo Luigi Crisponi sulla manovra finanziaria 2012-2014.
Nella sua premessa l’Assessore ha messo l’accento sulla crisi “delicata e
preoccupante che grava sui tre settori di intervento dell’Assessorato, turismo,
commercio ed artigianato, il cui epicentro è proprio nel turismo i cui risultati
negativi hanno fortemente condizionato in negativo l’andamento degli altri
comparti in tutti i territori dell’Isola. I 500.000 arrivi in meno della scorsa
stagione, in altre parole, hanno significato meno produzioni, meno vendite e
meno occupazione in tutto l’indotto. Il tessuto produttivo di riferimento,
inoltre, è composto quasi esclusivamente da piccole imprese, in molti casi da
piccolissime realtà a conduzione familiare. Un universo frammentato dove c’era
tanto spontaneismo ma anche tanto coraggio. Ora sarà veramente difficile
ripartire e soprattutto sarà difficile per la Regione contribuire a questa
ripartenza dal momento che le risorse dell’Assessorato per il 2012 sono state
ridotte di quasi la metà (da 82 a 45 milioni) e le principali leggi di settore
hanno visto sostanzialmente prosciugata la loro dotazione finanziaria.”
Nel rivolgere un appello alla commissione perché si faccia interprete di questo
reale disagio, l’Assessore ha esposto alcuni esempi concreti delle conseguenze
dei tagli sul sistema regionale. “Per quanto riguarda la promozione
territoriale, articolata nel 2011 in 270 eventi, grandi e piccoli, sarà di fatto
impossibile mantenere questo standard con soli 7 milioni a disposizione. Basti
pensare che una campagna di comunicazione di livello nazionale costa, per appena
una settimana, circa 1 milione. Così come rischia di interrompersi la positiva
esperienza dei 57 centri commerciali naturali attivi in Sardegna, organismi di
piccole dimensioni che però fanno sistema, stimolano il dinamismo degli
operatori, assegnano un ruolo propulsivo alle associazioni di categoria anche
nei loro rapporti con le amministrazioni comunali, rilanciano la funzione dei
centri storici dalle aree urbane alle piccole realtà decentrate interne e
costiere. Un grandissimo patrimonio, insomma, che rischia di essere disperso.
Anche perché, a differenza di altri settori, almeno fino a questo momento non
abbiamo la possibilità di usare risorse comunitarie. Potremmo forse riuscirci
dando vita ai cosiddetti distretti urbani del commercio ma è una ipotesi tutta
da verificare.”
L’Assessore ha espresso infine la sua forte preoccupazione per i tagli destinati
ai Consorzi fidi, “che svolgono una funzione insostituibile, anche in questo
contesto di gravissima crisi in cui il sistema bancario rappresenta un ostacolo
per le piccole e medie imprese che chiedono accesso al credito e, in buona
misura, cerca di scaricare il rischio proprio sui Consorzi. Per dare un’idea
della funzione strategica di questi organismi, è sufficiente ricordare che il
mondo delle aziende è disposto oggi a rinunciare alle agevolazioni di alcune
leggi di settore pur di mantenere, e magari di rafforzare, il suo rapporto con i
Consorzi.”
(A.F.)