CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
***************
Manovra finanziaria 2012-2014. Audizione di Cgil-Cisl-Uil in Commissione Bilancio. Per i sindacati il provvedimento è radicalmente da cambiare
Cagliari, 1° dicembre 2011 - La Commissione Bilancio del Consiglio
regionale, presieduta da Pietro Fois (Riformatori Sardi – Liberaldemocratici) ha
sentito in audizione i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil sui contenuti
della Manovra finanziaria 2012-2014.
Per Enzo Costa (Cgil) il provvedimento, ricco di tagli lineari senza stabilire
priorità, va radicalmente cambiato dal Consiglio regionale favorendo
un’effettiva partecipazione delle forze sociali perché i suggerimenti avanzati
nel confronto con l’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa non sono
stati assolutamente accolti. Si continuano a sommare le entrate la cui certezza
è una chimera perché la questione andava affrontata subito, non adesso quando a
livello nazionale “non ci sono più né i buoi né la stalla”. Costa ha definito
“non molto appropriato” redigere le scritture contabili della Regione
programmando una spesa in base a entrate che non ci sono.
Mario Medde (Cisl), citando i dati Istat sull’elevato tasso di disoccupazione
tra i giovani, ha spiegato che la priorità assoluta deve essere quella di
garantire posti di lavoro in un momento nel quale, alla crisi senza precedenti,
si stanno per sovrapporre i provvedimenti del nuovo Governo. Ha aggiunto che è
frustrante discutere di una Manovra che ha una massa manovrabile per sviluppo e
lavoro praticamente inesistente. Poi, è preoccupante il ritardo pauroso
accumulato sui fondi europei: a quasi due anni dalla conclusione del settennio
della programmazione comunitaria, non si è neanche arrivati ad un terzo della
spesa complessiva. Medde ha criticato l’aumento delle risorse destinate alla
sanità, settore al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. L’unica
soluzione immediatamente praticabile sarebbe quella di recuperare in Bilancio
500-600 milioni di euro, raschiando oculatamente il fondo del barile e
togliendoli da voci di spesa non necessarie. Parallelamente, ha spiegato, è
fondamentale verificare come siano state spese in passato le risorse destinate,
ad esempio, per rilanciare le aree di crisi della Sardegna.
Francesca Ticca (Uil) ha contestato la scelta della Giunta di affrontare il
grande problema, causato da una crisi senza precedenti, con i piccoli sistemi
del passato: “Senza un progetto di sviluppo reale, qui piangiamo tutti”. Ha
ammesso che le scelte da fare potranno risultare dolorose, ma bisogna
intervenire sulle politiche attive per il lavoro e non solo per assistere chi è
uscito dai cicli produttivi. Per quanto riguarda la sanità, la Ticca l’ha
definita “un ventre molle impressionante” nel quale può avvenire di tutto: in un
periodo come questo, ha concluso, non è più permesso. (MM)