CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
***************
Audizione dell’Assessore del Lavoro Antonello Liori davanti alla sesta commissione sulla manovra finanziaria 2012-2014.
Cagliari, 1° dicembre 2011 - La sesta commissione (Industria),
presieduta dall’on. Alberto Randazzo (Pdl) ha sentito in audizione l’Assessore
del Lavoro Antonello Liori sulla manovra finanziaria 2012-2014.
L’Assessore Liori ha affermato in apertura, che “la riduzione delle risorse
derivante da una serie di manovre nazionali c’è ma per certi aspetti impone
positivamente alla politica il ritorno ad un sano realismo. In particolare, i
tagli toccano l’Assessorato del Lavoro nelle politiche cosiddette attive ma non
incidono in modo importante su quelle passive, cioè sulle misure di protezione
sociale, perché potranno essere integrate dalle risorse del Fondo sociale
europeo; in termini di cifre, sui 518 milioni previsti per il 2012-2014 ben 382
saranno coperti dal Fse. Ciò comporta anche una grande responsabilità, nel senso
che occorre moltiplicare gli sforzi sia nella semplificazione delle procedure
interne che nell’accelerazione della spesa e sotto questo profilo, possiamo dire
di aver centrato gli obiettivi avendo speso già ad ottobre il 70-80% dei fondi
disponibili, ben al di sopra dei target indicati dall’Unione europea. Un
risultato frutto non solo dell’Assessorato del Lavoro ma di tutta
l’Amministrazione regionale. Fra le iniziative apparse come le più efficaci,
voglio sottolineare le esperienze dei tirocini per disabili condotta assieme
alle Province con una spesa di 12 milioni e la realizzazione di progetti
finalizzati al reimpiego con i fondi della legge 20. Insomma, non è stato
sprecato neanche un euro.”
Soffermandosi poi sulla situazione generale, che ha definito “drammatica”,
l’Assessore ha citato il recente rapporto di Bankitalia per la Sardegna che
segnala “aumento dell’occupazione, soprattutto quella femminile, ed un calo
della disoccupazione, al netto dell’industria e dell’edilizia. E’un fatto che,
nella nostra Regione, non accadeva da alcuni decenni ma non per questo va
enfatizzato. Significa, da un lato, che probabilmente l’Isola non è stata ancora
pienamente investita dai contraccolpi della crisi mondiale e, dall’altro, che il
sistema regionale comincia a dare alcune risposte efficaci. Per quanto riguarda
l’occupazione femminile, ad esempio, vanno evidenziati i risultati incoraggianti
di iniziative come Ore preziose e Promuovidea, ma il dato generale più
significativo è senz’altro quello del Microcredito. Operando una selezione molto
rigorosa, è stato accolto circa il 50% delle domande ma siamo vicini al 100%
delle restituzioni. I destinatari degli interventi, in altre parole, sono
riusciti a mantenere l’impegno di restituire con puntualità i danari ricevuti,
sia pure senza interessi. Di questi tempi non è poco”.
Per quanto riguarda il sistema di protezione sociale, l’Assessore ha fornito con
la collaborazione della struttura tecnica alcuni dati. In Sardegna sono
complessivamente 15000 i lavoratori assistiti, in forme diverse, da
ammortizzatori sociali. Un numero preoccupante cui si è arrivati per effetto di
un trend di crescita esponenziale: erano 3000 nel 2008, sono diventati 9000 nel
2009, per salire ancora a 10000 nel 2010 fino ai 15000 attuali (localizzati
principalmente nelle tre aree di crisi del Sulcis, della Sardegna centrale e di
Porto Torres). Molti di questi lavorano presso le Autonomie locali e nella
Pubblica amministrazione, soprattutto nella Giustizia e nella Sanità, e sono
quindi sottratti al lavoro nero grazie ad un processo virtuoso cui partecipa
anche la Regione, intervenendo con una integrazione per portare fino a 1000 euro
il compenso di quanti, al termine della terza proroga della Cig, percepirebbero
una indennità mensile di appena 380 euro. Si tratta di una buona pratica,
all’avanguardia in campo nazionale, che dà valore al lavoro ed alla persona e
che, grazie ad un accordo stipulato nel 2010 con il Ministero del Lavoro e
l’Inps consente alla Regione di emanare in 2 mesi il decreto di proroga della
Cig, a fronte dei 6/7 mesi del sistema precedente in cui provvedeva direttamente
il Ministero.
L’Assessore ha poi affrontato il tema dei Centri servizi per il lavoro “per i
quali entro il 2012 il Consiglio regionale dovrà individuare una soluzione
definitiva che preveda rapporti di lavoro stabili. Nella fase di transizione che
partirà dal 31 dicembre di quest’anno, è stato messo a punto un percorso misto
cui parteciperanno le Province, che sosteranno gli oneri dei contratti fino al
30 aprile, e l’Insar che subentrerà dal 1° maggio. Nel frattempo Italia Lavoro
predisporrà uno studio accurato che ridisegnerà la missione delle strutture sul
territorio che costituirà una utile base di lavoro per il Consiglio regionale.”
Liori ha infine annunciato alcuni dei punti qualificanti del nuovo piano per il
lavoro: incentivi per giovani professionisti al primo impiego ed aiuti per nuove
imprese in attività da almeno 36 mesi.
(A.F.)