CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Manovra finanziaria 2012-2014. Audizione dei rettori delle Università di Cagliari e Sassari in Commissione Bilancio: chiesta la cancellazione del taglio di 6 milioni di euro
Cagliari, 30 novembre 2011 - Sui contenuti della Manovra
finanziaria 2012-2014 la Commissione Bilancio del Consiglio regionale,
presieduta da Pietro Fois (Riformatori Sardi - Liberaldemocratici), ha sentito
in audizione i rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e
Attilio Mastino.
Premettendo che l'Università sta cambiando profondamente, Mastino ha chiesto che
si riveda l'ammontare del Fondo unico per gli atenei perché è proposto un taglio
da 25 a 19 milioni di euro. Sassari, che ottiene il 35% del finanziamento,
rischia di non chiudere il Bilancio con il conseguente blocco delle assunzioni.
Ha ricordato come, nonostante i tagli governativi, si sia andati avanti nella
razionalizzazione della spesa: i dipendenti sono scesi da 700 a circa 600
compresi i ricercatori precari; tra i medi atenei Sassari è terza nell'attività
di ricerca; i dipartimenti sono passati da 30 a 12. Mastino ha parlato
dell'esigenza di federarsi, in particolare con Cagliari, e ha spiegato che non
si rinuncerà alla presenza decentrata a Nuoro e Oristano. Per il futuro, gli
obiettivi sono quelli di migliorare la didattica e ridurre il numero degli
studenti falsi o inattivi. Il rettore ha poi ricordato che, per celebrare i 450
anni di vita dell'ateneo, il prossimo 16 gennaio sarà a Sassari il ministro
dell’Università Francesco Profumo e il 16 marzo il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano riceverà una laurea ad honorem in scienze politiche.
Il rettore dell'Università di Cagliari Giovanni Melis, premettendo che i due
atenei isolani di fatto lavorano insieme su tanti programmi e progetti, ha
evidenziato il miglioramento dei risultati su didattica, ricerca e
internazionalizzazione. Le difficoltà non mancano: carenza di servizi per il
diritto allo studio degli studenti fuorisede (28.000 su 32.000 iscritti),
tassazione molto più bassa rispetto alle medie nazionali con il 15% di studenti
totalmente esenti; necessità di organizzare corsi di riallineamento perché i
giovani mostrano forti deficit, in particolare in italiano e matematica. La
riorganizzazione, ha proseguito Melis, riduce le facoltà da 11 a 6 e i
dipartimenti da 44 a 17 senza intaccare l'offerta didattica. Inoltre,
presumibilmente nel secondo semestre del 2012, saranno banditi i concorsi per le
abilitazioni degli ordinari e degli associati che premierà, con criteri di
merito, una cinquantina di docenti.
Rispondendo alle domande dei commissari, i rettori hanno espresso un giudizio
positivo sul ruolo avuto dalla Regione per le Università sarde perché altrimenti
entrambe sarebbero nei guai. Hanno ricordato l’importanza di un investimento che
contribuisce a formare la futura classe dirigente; ridurlo, significherebbe
tagliare le prospettive di crescita della Sardegna.
Melis ha richiamato il ritardo nel versamento dei fondi regionali: non sono
stati ancora ricevuti quelli del 2009. Si è poi augurato una sinergia maggiore
con la Regione perché per accedere al maggior numero di progetti di ricerca
finanziati dall’Unione europea, occorre avere pure un’attenzione politica molto
forte.
Mastino, infine, ha criticato la scelta di continuare a sostenere economicamente
chi va a studiare oltre Tirreno in facoltà che sono presenti, e non a numero
chiuso, pure nell’isola. (MM)