CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Interpellanza Idv sulla necessità di garantire adeguate opportunità di lavoro anche ai tanti giovani sardi con basso tasso di scolarizzazione
Cagliari, 25 novembre 2011 - Le politiche del lavoro promosse
dalla Regione escludono gli oltre 70.000 giovani che non studiano, non lavorano
e nemmeno seguono corsi di formazione o di aggiornamento professionale. E’
quanto denuncia l’Italia dei Valori in Consiglio regionale con una
interpellanza, primo firmatario il capogruppo Adriano Salis, rivolta al
presidente della Giunta Ugo Cappellacci e all’assessore del Lavoro Antonello
Liori.
Sottolineando che si parla di oltre il 38% di chi si trova in un’età compresa
tra i 15 e i 29 anni, quando la media nazionale è del 21,2%, si ritiene che,
senza le opportune integrazioni al Piano straordinario per il lavoro - anno 2011
- e al Piano di inserimento professionale, i cosiddetti Neet (Not in Education,
Employment or Training) saranno pregiudizialmente abbandonati alla
disoccupazione strutturale, al lavoro nero, alla emarginazione, alle devianze
sociali.
E’ il frutto di quello che viene definito un “circolo vizioso”. Spesso chi
arriva da ambiti socio-familiari fragili non riesce a inserirsi nel sistema
scolastico per poi, senza titolo di studio, essere tagliato fuori anche dai
percorsi formativi. L’Italia dei Valori ricorda che esistono molte professioni
artigiane nelle quali il requisito principale per poter lavorare bene non è il
livello scolastico raggiunto (ad esempio panificatori e falegnami).
Pur essendo d’accordo sulla necessità di stimolare il raggiungimento di un
generale elevato grado di istruzione, i presentatori affermano che a tutti vanno
garantite le giuste opportunità. In particolare, si suggerisce di estendere le
agevolazioni previste alle imprese che intendono formare giovani non diplomati o
non ufficialmente qualificati in attività che non richiedono particolari gradi
di scolarizzazione. (MM)