CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Interpellanza urgente dell’on. Efisio Planetta (Psd’Az) “sulla costituzione di parte civile della Regione Autonoma della Sardegna nel procedimento giudiziario n°2946/05-21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari relativo al disastro ambientale nell’area del Petrolchimico di Porto Torres e sull’ idoneità di Syndial Spa del gruppo Eni ad essere unico interlocutore tecnico privilegiato nella stesura e nell’attuazione dei progetti di bonifica dall’inquinamento della medesima area industriale”
Cagliari, 26 ottobre 2011 - Il 16 dicembre prossimo si terrà
davanti al Tribunale di Sassari la prima udienza del processo a carico di alcuni
manager del gruppo Eni, accusati di “disastro ambientale e concorso continuato e
consapevole in avvelenamento doloso di sostanze destinate all’alimentazione” per
il gravissimo inquinamento dell’area industriale di Porto Torres. “A quel
processo, ha sostenuto in una interpellanza urgente il consigliere regionale del
PSD’Az on. Efisio Planetta, la Regione non può che essere presente come parte
civile, per rappresentare e difendere gli interessi delle popolazioni di quei
territori e di tutta la Sardegna. Dispiace che ancora non l’abbia fatto, a
differenza della Provincia di Sassari e del Comune di Porto Torres, ma credo
abbia l’obbligo morale e civile (oltre che giuridico) di adottare al più preso
le determinazioni necessarie. I sardi non capirebbero, ed anzi sarebbero
giustamente indignati, nel vedere la Regione, in quell’aula di giustizia, seduta
idealmente fra il pubblico e non invece fra i banchi dei rappresentanti delle
comunità locali.”
Sono anche convinto, ha proseguito Planetta, “che la Regione possa e debba fare
qualcosa di più, impegnandosi da subito a destinare l’intero importo
dell’eventuale risarcimento sia alle famiglie degli operai deceduti per tumore o
ammalati a causa dell’inquinamento dei loro luoghi di lavoro, che alle bonifiche
dei tanti siti purtroppo gravemente compromessi.”
Il territorio di Porto Torres e tutta la Sardegna, ha sottolineato ancora il
consigliere regionale sardista, “hanno diritto ad avere giustizia ed a vedere
riconosciute e sanzionate tutte le responsabilità, se dovessero emergere, di
quanti hanno operato in violazione delle leggi dello Stato provocando in una
superficie vastissima danni probabilmente irreparabili sotto il profilo
ambientale, con conseguenze ancora in parte da valutare per ciò che concerne la
salute delle persone, la flora e la fauna, e la catena alimentare. A proposito
di giustizia, ritengo poi indispensabile che la Regione faccia una netta scelta
di campo. Non ci si può confrontare in tribunale con la Syndial del gruppo Eni
la mattina e poi, alla sera, sedersi allo stesso tavolo a parlare di bonifiche.
Questa anomalia, che nasce da una delibera del 2 agosto scorso con cui la
conferenza di servizi ha individuato proprio in Syndial l’unico interlocutore
tecnico per l’esecuzione delle opere, va sanata al più presto.”
(A.F.)