CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Audizione dell’Assessore dell’Industria on. Alessandra Zedda davanti alla sesta commissione sull’attività della giunta in materia di energie rinnovabili.
Cagliari, 27 settembre 2011 - La sesta commissione (Industria),
presieduta dall’on. Alberto Randazzo (Pdl) ha sentito in audizione l’Assessore
dell’Industria on. Alessandra Zedda sull’attività della giunta in materia di
energie rinnovabili.
L’Assessore Zedda, in apertura, ha fatto il punto sui diversi bandi riguardanti
il settore, con particolare riferimento al fotovoltaico: “Dalla finanziaria 2007
al 2010 sono stati utilizzati 12 milioni di euro solo per gli impianti fino ad
un massimo di 20 kw, con contributi del 20% cumulabili con le agevolazioni del
conto energia; nel 2007-2008 15 milioni complessivi per altre tipologie di
impianto, ripartiti imprese (10 milioni) e privati (5 milioni) ed infine, nel
2009, 5 milioni interamente assegnati ai privati, a fronte di 7400 domande. Con
la finanziaria del 2011, sfruttando le economie dei bandi precedenti, è stato
possibile far scorrere anche far scorrere la graduatoria del 2009, con la
disponibilità di ulteriori 17 milioni di euro, a fronte di oltre 3500 domande
con 873 pratiche già definite”.
Un altro capitolo, ha proseguito l’Assessore dell’Industria, riguarda quello
delle cosiddette autorizzazioni uniche, “per le quali occorre seguire una
procedura molto complessa che, in alcuni casi, può prevedere anche la
Valutazione di impatto ambientale. Per questo motivo, l’Assessorato ha chiesto
ed ottenuto la proroga di un anno dell’attività di uno speciale gruppo di lavoro
interassessoriale avviando, nello stesso tempo, numerose iniziative di
animazione territoriale per diffondere la conoscenza dei bandi fra i possibili
utilizzatori finali e rispettare i tempi fissati dalla legge per la chiusura
delle pratiche. Ad oggi si sono tenute ben 50 conferenze di servizi, 17 incontri
sono già programmati fra ottobre e novembre prossimo ed altri 180 dovranno
essere convocati da ottobre al marzo del 2012.”
Il 13 settembre scorso, inoltre, è stato pubblicato un nuovo bando energia con
una copertura finanziaria di 12 milioni di euro, articolato nelle due linee
dell’autoproduzione e del risparmio energetico. Questo bando, ha spiegato l’on.
Zedda, “è rivolto soprattutto alle imprese di medie e piccole dimensioni, ma ci
aspettiamo una riposta positiva anche dalle grandi e prevediamo,
ragionevolmente, di coinvolgere complessivamente almeno 200 aziende. Anche in
questo caso continueremo nelle iniziative di animazione territoriale; si sono
già tenuti 4 incontri con Confindustria e contiamo di coinvolgere anche la
Confapi ed i Consorzi fidi, fermo restando che siamo disponibili ad inviare i
nostri tecnici sul territorio se ci fossero richieste da parte degli Enti
locali. Abbiamo poi cercato, per quanto possibile, di introdurre nuovi elementi
di semplificazione. Nella pratica, ad esempio, è previsto anche uno studio di
fattibilità dell’impianto ed abbiamo predisposto una scheda-tipo molto facile da
compilare e soprattutto utile a superare certe criticità emerse in passato.
Il nostro obiettivo, insomma, è quello di centrare i tempi fissati dalla legge e
spendere tutte le risorse disponibili. Ed è un risultato alla nostra portata”.
Al termine della relazione dell’Assessore, hanno preso la parola l’on. Paolo
Dessì (Psd’Az), l’on. Massimo Mulas (Misto) e l’on. Giampaolo Diana (Pd), per
alcuni chiarimenti sui bandi e sui tempi del piano energetico regionale.
Su quest’ultimo punto, l’Assessore Zedda ha dichiarato che il documento è in una
fase di stand by dopo la decisione del Consiglio regionale di ridurre una serie
di spese; “un minimo di risorse è comunque necessario, e si potrebbe ovviare a
questo problema dirottando all’Assessorato i fondi incassati dalle pratiche.
E’invece quasi pronto il piano delle energie rinnovabili anche se il prossimo 6
ottobre ci sarà una riunione a Roma in cui dovranno essere definite le quote da
assegnare alle diverse Regioni. La Sardegna ha il 17% e intende mantenere questa
posizione. Aumentarla, come pure ci è stato chiesto, potrebbe significare
incorrere in alcune penalità se non si dovessero raggiungere i target, ed è un
rischio che vogliamo evitare”.
(A.F.)