CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Interpellanza dell’on. Efisio Planetta (Psd’Az) sul progetto di una centrale a bio masse che il gruppo Power Crop dovrebbe realizzare a Macchiareddu
Cagliari, 6 settembre 2011 - La centrale di produzione di energia
da bio masse che il gruppo Power Crop dovrebbe realizzare a Macchiareddu
potrebbe nascondere “il pericoloso e malcelato disegno di far lavorare un
impianto per produrre spazzatura chiamato eufemisticamente termovalorizzatore,
con grave pericolo per la salute pubblica ed il rischio di trasformare la stessa
area di Macchiareddu in un sito di stoccaggio e combustione di rifiuti speciali,
provenienti anche dall’esterno.”
Lo sostiene, in una interpellanza rivolta al Presidente della giunta regionale e
all’Assessore dell’Industria, il consigliere regionale del Psd’Az on. Efisio
Planetta che propone un intervento della regione in 3 punti: “un progetto
concreto di impatto ambientale riferito all’impiego di larghe estensioni per
coltivazioni intensive di bio masse, la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS)
che preveda quali siano i reali costi sanitari che il progetto potrebbe
determinare ed una verifica di coerenza fra il Piano energetico regionale e
l’intervento programmato dalla Power Crop.”
Secondo l’esponente sardista, approfondimenti e verifiche appaiono quanto mai
necessari soprattutto a causa dell’ambiguità della normativa nazionale di
settore (decreto legislativo n°387 del 2003), non a caso sottoposta a procedura
di infrazione da parte della Commissione europea perché “include fra le fonti
energetiche ammesse al regime riservato alle rinnovabili anche la frazione non
biodegradabile dei rifiuti ed i combustibili derivati dagli stessi rifiuti (Cdr)”.
Il nuovo stabilimento di Macchiareddu, ricorda ancora l’on. Planetta, dovrebbe
sorgere a seguito “del programma di riconversione dell’ex zuccherificio Eridania
di Villasor che comprende la sostituzione delle aree dedicate alla produzione di
barbabietola da zucchero con colture cosiddette no food destinate ad alimentare
sia una centrale elettrica, con una potenzia installata di circa 50 megawatt
elettrici, che un impianto a biogas di circa 2 megawatt. Le notevoli dimensioni
della struttura, progettata per restare in funzione 24 ore su 24, giustificano
quindi ogni precauzione per evitare che le polveri sottili non adeguatamente
smaltite penetrino nei polmoni e, attraverso i nervi olfattivi, colpiscano il
sistema nervoso centrale col rischio di provocare tumori in età giovanile,
patologie vascolari e Alzheimer.”
(A.F.)