CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Interpellanza dell’on. Efisio Planetta (Psd’Az) sulla “Garanzia dei diritti e delle professionalità degli artigiani della Sardegna partecipanti alla prossima Biennale dell’Artigianato sardo”
Cagliari, 3 agosto 2011 - “La garanzia dei diritti e delle
professionalità degli artigiani della Sardegna partecipanti alla prossima
Biennale dell’Artigianato sardo e le misure e le iniziative adeguate tali da
assicurare l’effettiva tutela dell’artigianato sardo” è l’argomento
dell’interpellanza, presentata dall’on. Efisio Planetta (Psd’Az) al presidente
della Giunta regionale.
L’esponente della maggioranza, in particolare, ha chiesto di sapere “se per la
prossima biennale dell’Artigianato sardo questa Amministrazione abbia
intendimento di attivarsi al fine di garantire più compiutamente i diritti e le
professionalità degli artigiani della Sardegna”. L’on. Planetta ha chiesto,
inoltre, di sapere “cosa effettivamente intenda questa Amministrazione per
artigianato sardo e quali misure e iniziative la Giunta regionale ha intenzione
di adottare a riguardo per assicurare la sua effettiva tutela, ovvero se, in
materia di artigianato sardo, vi sia continuità di intendimenti e/o
programmatica con la precedente Amministrazione regionale”.
Secondo l’esponente del Psd’Az, che ha ricordato anche l’attribuzione del
Compasso d’Oro al progetto DOMO, “la Biennale non è apparsa, in tutta evidenza,
in grado di orientare il nostro artigianato artistico verso nuovi e più ampi
riferimenti produttivi e culturali, lontani dal riprodurre imitazioni di modelli
non precostituiti, bensì una sorta di riflesso dell’effervescenza e del
protagonismo degli ordinatori e dei vari attori senza la dovuta e comprovata
competenza sulla nostra tradizione, capaci solo di emarginare i nostri artigiani
rendendoli meri esecutori dei loro progetti e rubandone, tra l’altro tutte le
regole e le ragioni del processo creativo, la loro antica memoria e il loro
bagaglio culturale”. In particolare l’on. Planetta ha rilevato che “ridurre la
capacità di creare significa ridurre il potenziale espressivo dell’artigianato e
se un esposizione non tiene conto di questi principi non può qualificarsi come
tale perché umilia, ignora e degrada il pensiero di una categoria a uno stato di
dipendenza e soggezione che impedisce perfino di rappresentare le reali
problematiche del lavoro artigiano e la sua riconosciuta importanza morale,
economica e sociale”. (E.L.N.)