CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Interpellanza dell’on. Efisio Planetta (Psd’Az) “sulla verifica delle reali motivazioni della joint-venture Eni-Novamont denominata Matrica nell’ambito della “Chimica verde” di Porto Torres”
Cagliari, 30 giugno 2011 - Un’interpellanza “sulla verifica
delle reali motivazioni della joint-venture Eni-Novamont denominata Matrica
nell’ambito della “Chimica verde” di Porto Torres” è stata presentata
dall’on. Efisio Planetta, consigliere regionale del Psd’Az. In particolare
l’esponente della maggioranza chiede di interpellare il presidente della Giunta
regionale per sapere “se ritenga verosimile e degna di ulteriori approfondimenti
l’ipotesi che l’intera operazione denominata “Chimica verde” non miri a
procurare un tangibile vantaggio alla società Novamont, presumibilmente al fine
di rimborsare le banche nascoste dietro la società Mater-Bi Spa e, nel caso
dell’Eni, a riprendersi i soldi sborsati per l’acquisto di quel 20 – 25 % delle
azioni Novamont; se questa Amministrazione ravvisi le ragioni e abbia
intendimento di procedere celermente alla verifica delle reali motivazioni che
hanno determinato la joint- venture Eni-Novamont attraverso la costituzione solo
per Porto Torres della società Matrica, ovvero se ritenga l’intera vicenda
essere un fatto acquisito in termini di trasparenza e dunque anche condiviso sia
per questa Amministrazione che per lo stesso Consiglio regionale e la
popolazione interessata”.
Una richiesta di approfondimento della situazione, quella presentata dall’on.
Planetta, visto che il 22 giugno scorso a Villa Devoto si è insediato il tavolo
per l’attuazione del protocollo per la chimica verde, firmato con Eni-Novamont
per la realizzazione dei nuovi impianti nel polo petrolchimico di Porto Torres.
L’on. Planetta ha specificato anche che durante il tavolo Eni e Novamont hanno
confermato che trasferiranno quanto prima a Porto Torres la sede legale della
società Matrica, la joint-venture Eni-Novamont.
Nel dettaglio, Novamont – spiega l’esponente del Psd’Az – è titolare del
brevetto del Mater-Bi, una bioplastica (biodegradabile) attualmente in uso in
Italia nella sostituzione dei sacchetti tradizionali di politene. Risulterebbe
poi – è scritto nel testo dell’interpellanza – che la Novamont sia posseduta
nella sua totalità da una società denominata Mater-Bi spa le cui azioni sono
nella quasi totalità di banche italiane con in testa Intesa San Paolo e
Unicredit, mentre l’Eni è presente con una quota del 20-25%.
Tale assetto societario confermerebbe le voci – ha spiegato l’on. Planetta
nell’interpellanza – che volevano la Novamont sul punto di portare i libri
contabili in tribunale al inizio del 2010, perché di fatto sarebbe commissariata
dalle banche creditrici. Non a caso le materie prime non sono acquistate da
Novamont, ma dalla Mater-Bi che in questo modo – è scritto – controllerebbe
attentamente i flussi finanziari.
Secondo l’on. Planetta, dinque, il meccanismo messo in atto sembrerebbe
finalizzato da un lato a nascondere i problemi finanziari di Novamont dall’altro
a creare un vantaggio per l’Eni che chiuderebbe lo stabilimento di Porto Torres
liberandosi di 800-900 addetti diretti e ridimensionando fortemente i 400
indiretti. Di contro il territorio, secondo l’esponente del Psd’Az , otterrebbe
al massimo 150 addetti diretti e 300 addetti per l’indotto. (E.L.N.)