CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Servitù militari: subito 5 milioni per l’area di Quirra. Il gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas ha presentato un emendamento al Collegato alla Finanziaria
Cagliari, 18 maggio 2011 - Uno stanziamento di 5 milioni di euro
annui fino al 2013, da utilizzare nelle aree interessate dalle attività del
Poligono del Salto di Quirra, è stato sollecitato dal gruppo
Sel-Comunisti-Indipendentistas in Consiglio regionale con un emendamento
presentato al disegno di legge Collegato alla Finanziaria. Si chiede che la
Regione, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, delle Asl, delle
associazioni imprenditoriali e sindacali, intervenga urgentemente per
contrastare il danno al territorio e alla popolazione provocato dalle attività
militari. In particolare, il finanziamento dovrà servire: per approfondire le
indagini ambientali ed epidemiologiche e per avviare le necessarie misure
sanitarie e di bonifica; per impiegare imprese e manodopera locale; per iniziare
una procedura di risarcimento a favore della popolazione e delle aziende
colpite.
Il capogruppo Luciano Uras, sollecitando interventi seri per risolvere la
questione delle servitù militari (“da anni al centro del dibattito politico”),
ha espresso forti dubbi sull’incidenza dell’intervento da 500.000 euro
annunciato per Quirra dalla Giunta guidata da Ugo Cappellacci (“Immagino che
sarà l’ennesimo pasticcio. Forse potranno pagare qualche camion per il
trasferimento dei diecimila capi di bestiame”). Spiegando che cinque milioni
sono una cifra “ridicola” rispetto a quello che “si spreca, ad esempio, per
pagare qualche regata”, Uras ha criticato il Consiglio che a marzo “non aveva
saputo o voluto” approvare un ordine del giorno con il quale intervenire per
contrastare “la presenza di un preoccupante tasso di inquinamento”: “Si è dovuti
arrivare al sequestro, disposto dall’autorità giudiziaria, di quegli ambiti di
territorio e a mettere in condizione di particolare crisi le produzioni, i
lavoratori e gli imprenditori di quella zona”.
Claudia Zuncheddu ha aggiunto che le indagini epidemiologiche non servono più:
“E’ sotto gli occhi di tutti. Lo Stato italiano ha espropriato ai sardi i suoi
territori per piazzare poligoni e guadagnare un milione e 300.000 euro a giorno
di esercitazione. Di fronte a questo elevato profitto, la salute dei sardi vale
meno di zero”. La consigliera regionale ha contestato l’atteggiamento del
Governo che “opta per deportare i pastori”: “E’ paradossale: le vittime
continuano a pagare. E poi, chi tutela i militari che continuano a operare a
Quirra? E’ un caso di follia totale”. La Zuncheddu ha ribadito la richiesta
della completa smilitarizzazione di una Sardegna che, oltre ai danni da
esercitazioni, paga per l’inquinamento industriale, per una carenza di controlli
portuali sull’ingresso di materiale radioattivo, per l’assenza di verifiche
sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi come nel caso dell’ex Arsenale a La
Maddalena, per l’assenza di prevenzione. Ha citato il risultato di un’indagine
condotta su un campione di bambini a Carloforte: il 40% è affetto da tiroiditi.
Infine, Uras ha ricordato come le politiche alternative e verdi e il
disinquinamento sarebbero una grande occasione di lavoro per i sardi: “Le
malattie si curano. Non vale fare gli struzzi e non è possibile avere qualche
consigliere regionale che mette la testa sotto la sabbia”. (MM).