CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Conferenza stampa degli onorevoli Luciano Uras e Massimo Zedda (Sinistra ecologia e libertà, Comunisti, Indipendentistas) sugli emendamenti al collegato alla finanziaria e la campgna per il SI al referendum sul nucleare
Cagliari, 10 maggio 2011 - “Sosteniamo in modo convinto il SI al
referendum sul nucleare e, per quanto riguarda la Sardegna, chiediamo al più
presto un piano energetico regionale caratterizzato per la scelta a favore delle
energie rinnovabili e pulite”. Lo ha dichiarato l’On. Luciano Uras (Sinistra,
ecologia e libertà, Comunisti, Indipendentistas) illustrando in una conferenza
stampa la posizione del partito sul referendum regionale del 15 e 16 maggio
prossimi.
Uras si è poi soffermato su alcuni emendamenti “a costo zero” che il suo gruppo
presenterà sul collegato alla finanziaria, uno dei quali riguarda proprio le
problematiche ambientali. “Si tratta-ha spiegato l’On. Uras-di creare un
coordinamento a livello regionale fra tutte le strutture pubbliche che si
occupano di prevenzione e di gestione delle emergenze ambientali. Se la regione
avesse avuto una struttura di questo tipo, i problemi verificatisi a Porto
Torres, Portoscuso e nelle stesse aree sottoposte a servitù militari, sarebbero
stati affrontati in modo più rapido ed efficace.”
Il gruppo-ha proseguito Uras-proporrà anche altri emendamenti: per il ripristino
del controllo preventivo di legittimità sugli atti della regione e degli enti
locali, l’abolizione della direzione generale del personale, e l’estensione
anche ai soggetti aggiudicatari di contratti in materia di pubblicità
istituzionale e comunicazione, dell’obbligo di certificare la regolarità del
trattamento retributivo e previdenziale dei propri dipendenti.
L’On. Massimo Zedda, dopo aver polemizzato con il Presidente della regione
Cappellacci, “per aver promesso risorse ad un candidato sindaco anziché a tutta
la città di Cagliari”, ha affermato che l’occasione del referendum va colta
“anche per lanciare una idea di città non solo denuclearizzata, ma che vuole
investire sulla riqualificazione del patrimonio edilizio e su nuove tecniche
costruttive fondate sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.”
Questo approccio al problema energetico, ha precisato l’On. Zedda, “va oltre
l’urbanistica perché è fortemente legato, ad esempio, alla questione dei
rifiuti. Dalla raccolta differenziata al riuso di alcuni materiali si possono
creare le condizioni per migliorare la qualità della vita nelle aree urbane e
creare anche nuovi posti di lavoro grazie all’innovazione tecnologica e
all’utilizzo di nuove professionalità”.
Michele Piras, coordinatore regionale di Sinistra, ecologia e libertà, ha infine
sottolineato che, sul nucleare, “è positivo constatare la presenza di un fronte
del SI esteso praticamente a tutto l’arco parlamentare, però bisognerebbe
spiegare perché si è contro l’energia atomica in Sardegna e, invece, la si
difende a Roma.”
La sostenibilità ambientale-ha continuato-è un problema globale “e non ci si può
proclamare contro l’energia nucleare per poi fare politiche di segno opposto sui
rifiuti o sulle bonifiche dei siti industriali inquinati. Per questo il
referendum sardo avrà un valore nazionale, ma anche generale nel senso che
aprirà la strada ad una complessiva inversione di tendenza.”
(A.F.)