CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Audizione in sesta commissione dell’Ups (Unione province sarde) alla presenza degli Assessori provinciali al turismo della Sardegna

 

Cagliari, 13 aprile 2011 - La sesta commissione (Industria), presieduta dall’On. Alberto Randazzo (Pdl) ha sentito in audizione una delegazione dell’Ups (Unione province sarde), allargata agli Assessori provinciali del turismo di tutta la Sardegna, sul problema delle risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni degli ex Ept (Enti provinciali per il turismo) e delle disciolte Aziende autonome di soggiorno.
Il vice presidente dell’Ups Ignazio Congiu ha esposto in apertura le cifre: “I tagli in questo settore sono drammatici. A fronte della disponibilità di 6.5 milioni per il triennio 2011-2013 le risorse sono calate a 2.5 milioni, nemmeno sufficienti per pagare il personale, che ha un costo di circa 4 milioni. E tutto è avvenuto senza un minimo di concertazione, con le Province che in questi anni hanno fatto grandi sacrifici e che comunque continuando ad investire nel turismo risorse proprie. Ma questa è una questione di forma e di sostanza: la regione deve dire se vuole che le province chiudano.” Congiu ha quindi dato la parola, per alcuni approfondimenti “bipartisan”, a due Assessori provinciali del turismo, uno del nord e uno del sud dell’isola, di diverso orientamento politico: Piero Comandini di Cagliari e Giuseppe Baffigo di Olbia-Tempio.
Comandini ha detto di aver condiviso, in occasione degli stati generali del turismo, il progetto della regione che vuole creare un vero “sistema turistico” capace di generale sviluppo e occupazione. Ma, ha osservato, “per lavorare a questo obiettivo in cui tutti crediamo servono strumenti. A suo tempo le autonomie locali, quindi anche i comuni, hanno sottoscritto un vero e proprio contratto, impegnandosi a svolgere al meglio le funzioni che prima erano della regione, ed anche ad assumere il personale. Ora anche questo personale è a rischio”. Molto negative, a giudizio di Comandini, le conseguenze dei tagli sui territori: “dovremo chiudere gli info-point, smettere di elaborare dati sui flussi turistici per conto della regione, interrompere la classificazione delle strutture, e smettere di rappresentare un riferimento per le agenzie di viaggio e per chi intende esercitare le professioni turistiche.”
Baffigo ha invece sottolineato il “profondo disagio” nel vedere che, da una parte, la regione chiede collaborazione alle Province per costruire assieme un nuovo progetto turistico per la Sardegna ma, dall’altra impedisce ai territori di lavorare per raggiungere questo risultato. “Le Province fanno molto e vogliono fare ancora meglio per migliorare il servizio turistico, ma devono essere messe nelle condizioni di farlo. Il problema della raccolta e dell’analisi dei dati, sotto questo profilo, è emblematico: conoscere la realtà e saperne interpretare le tendenze è indispensabile per programmare bene, fare le scelte migliori ed ottenere risultati. Ora non vogliamo tornare indietro, navigando a vista. Anche perché rappresentiamo la Sardegna a livello nazionale e internazionale.”
L’Assessore del turismo di Olbia-Tempio ha infine chiesto alla commissione un intervento presso il consiglio e la giunta regionale sul problema del caro-tariffe nei trasporti marittimi “che colpisce da vicino i nostri operatori, già alle prese con una stagione piena di difficoltà.”
Dopo gli interventi degli amministratori locali, hanno preso la parola l’On. Giampaolo Diana (Pd), l’On. Antonio Luigi Dessì (Psd’Az), l’On. Antonello Peru (Pdl) e l’On. Tarcisio Agus (Pd), tutti concordi nel ritenere fondate le richieste dell’Ups e delle Amministrazioni provinciali dell’isola. Il presidente della commissione On. Randazzo, in particolare, si è impegnato a concordare un emendamento congiunto con la commissione Bilancio da presentare in aula (essendo scaduti i termini per la presentazione in commissione) al momento dell’esame del collegato alla finanziaria.
(A.F.)