CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Il gruppo dei Riformatori sardi ha presentato una proposta di legge sulle Stu (Società di trasformazione urbana) per realizzare “Azioni di rilancio delle politiche di riqualificazione e risanamento urbanistico e territoriale”
Cagliari, 6 aprile 2011 - “L’introduzione delle Stu (società di
trasformazione urbana) nell’ordinamento regionale è particolarmente importante
perchè aprirà la strada a nuove forme di partenariato pubblico-privato in una
fase storica che, anche per effetto del federalismo fiscale, sarà caratterizzata
da una costante riduzione del budget degli enti pubblici per la realizzazione di
grandi opere”. Lo ha dichiarato l’On. Pierpaolo Vargiu, illustrando in una
conferenza stampa la proposta di legge dei Riformatori sardi che, proprio
attraverso lo strumento delle Stu, ha l’obiettivo di rilanciare “le politiche di
riqualificazione e di risanamento urbanistico e territoriale”.
Queste società-ha proseguito Vargiu-mostrano oggi, rispetto ad altri strumenti
come il project financing, una capacità molto maggiore di garantire il corretto
equilibrio fra interessi pubblici e privati: “Da una parte le istituzioni
mantengono la “regia” delle operazioni, individuando le aree urbane in cui
occorre intervenire, assegnando ad esse una precisa destinazione e finanziando
la fase di avvio in cui si procede alla progettazione ed agli studi di
fattibilità economico-finanziaria. Dall’altra, i privati hanno la garanzia di
operare in un contesto normativamente chiaro con elevate potenzialità di
assicurare utili di impresa e di esercizio”.
“Siamo consapevoli-ha concluso il capogruppo dei Riformatori sardi-dei tempi
tecnici, spesso eccessivamente lunghi, richiesti per l’approvazione di una
legge. Per questo pensiamo di riformulare i contenuti principali della proposta
in una diversa forma per poi inserirli in un’altra legge o provvedimento di
settore”.
L’On. Michele Cossa si è invece soffermato sulle differenze fra le Stu ed altri
strumenti normativi come il project financing. “L’esperienza-a suo giudizio-ha
dimostrato che il project financing si è rivelato un intervento piuttosto
sbilanciato a favore dell’interesse privato rispetto a quello pubblico, oltre
che troppo complesso e con poche garanzie effettive nei confronti del promotore.
Il ricorso alle Stu risolve questi problemi ed appare particolarmente adatto ad
interventi innovativi come l’housing sociale, la ricettività alberghiera di
fascia alta o la riqualificazione di beni mobili e immobili di proprietà
pubblica oggetto di dismissione o trasferiti da una amministrazione centrale ad
una territoriale.”
Riprendendo il tema del confronto fra Stu e project financing, l’On. Franco
Meloni ha osservato che “nel tempo, di fatto il project financing si è
trasformato in una forma di indebitamento degli enti pubblici. Le Stu, da questo
punto di vista, hanno una storia molto diversa già dai primi anni 2000 e, nelle
applicazioni più recenti ed avanzate, segnano proprio il superamento del project
financing”.
Anche sul piano prettamente finanziario, secondo l’opinione dei Riformatori
sardi, la scelta delle Stu rappresenta una grossa opportunità per le istituzioni
pubbliche. Ad esse, infatti, fanno riferimento due importanti fondi europei del
periodo 2007-2013: il Jessica (Supporto per gli investimenti sostenibili nelle
aree urbane), finanziato direttamente dalle Bei (Banca europea per gli
investimenti), e l’Fsu (Fondo di sviluppo urbano). Entrambi assegnano precise
priorità alle azioni di partenariato realizzate da soggetti pubblici e privati.
(A.F.)