CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali: audizione del direttore generale di Laore Usai su crisi SBS e su stabilizzazione precari.
Cagliari, 22 marzo 2011 - La crisi della Sbs e la stabilizzazione
del personale precario sono stati i temi affrontati dalla Commissione
d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi presieduta da Luciano Uras
(Comunisti – La Sinistra Sarda). E’ stato sentito in audizione Antonello Usai,
il direttore generale di Laore, l’agenzia agricola della Regione che ha il
compito di attuare le politiche di sviluppo rurale.
Sul futuro della Società Bonifiche Sarde, controllata al 99,9% da Laore, Usai ha
parlato di situazione “molto grave e veramente difficile, quasi di non ritorno
se non ci saranno interventi urgentissimi per rilanciare l’azienda zootecnica”.
A suo avviso occorrerebbe una iniezione di liquidità di 4-5 milioni di euro per
attenuare il debito (7,8 milioni per una società per azioni che di milioni ne
vale 25) e per attirare un partner imprenditoriale come socio di maggioranza al
51% (dopo due aste andate deserte si sta predisponendo un bando da completarsi a
settembre 2011). Le risorse potrebbero essere reperite con la cessione di parte
dei circa 3000 ettari che la Sbs ha sparsi per la Sardegna. Un eventuale
acquirente potrebbe essere la stessa Regione attraverso la Conservatoria delle
coste, ha suggerito Usai precisando che Laore non può intervenire direttamente
in base a precisi divieti nazionali ed europei. In pratica, oggi la Sbs è
paralizzata perché non trova più nessuno disposto a concedere credito su
sementi, mangimi e farmaci in grado di attenuare le malattie neonatali dei
vitelli. Situazione critica anche sullo stato delle strutture e delle
attrezzature (ad esempio 6 trattori sono inutilizzabili per assenza di
manutenzione) e per la conseguente paradossale necessità di sostenere ulteriori
costi per servizi esterni che il personale dipendente è materialmente
impossibilitato a svolgere.
Usai ha poi aggiunto che “tutto va rivisto in altri termini” nel senso di
cambiare metodo di gestione, di puntare a fare reddito in un’agricoltura che
così com’è non è più remunerativa, di pensare a cosa e a quanto produrre in base
alle innovazioni tecnologiche (come per il latte vaccino) e alle esigenze del
mercato (senza escludere l’eventualità di coinvolgere “un partner con competenze
nelle energie alternative”).
La Commissione d’inchiesta ha poi chiesto chiarimenti sulla mancata
stabilizzazione in Laore, previa selezione, di 289 precari (in buona parte
veterinari e laureati in Agraria). Usai ha spiegato di aver creato la nuova
pianta organica sulla quale, però, sono stati mossi dei rilievi dall’Assessorato
al Personale (che ritiene non necessario destinare il 15% dei posti alle
categorie protette). Le perplessità, ha aggiunto il direttore dell’agenzia
agricola, sono legate anche ai costi che si dovranno sostenere: “E’ meglio
essere chiari. Se prendessimo tutti i 289, Laore dovrebbe spendere 157000 euro
in più all’anno, oltre ai contributi assicurativi e previdenziali”. (MM).