CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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In Terza commissione le audizioni di Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Css, Confsal e Cisal
Cagliari, 23 febbraio 2011 - -“La manovra finanziaria 2011 non ci
dà soddisfazione. Anche il collegato non aggiunge tanto, se non spiccioletti di
qua e di là”. È il parere espresso dal presidente di Confagricoltura Sardegna,
Gigi Picciau, sentito stamane in audizione dalla commissione Bilancio,
presieduta da Paolo Maninchedda (Psd’Az), sul collegato alla manovra finanziaria
2011-2013. “Valutiamo positivamente – ha proseguito - il risanamento dei conti,
ma siamo preoccupati per la vertenza entrate che non dà alcuna certezza sulle
risorse. Inoltre, - ha continuato – ci preoccupa anche l’ammontare dei residui
passivi, 5 miliardi di euro, pari a quasi l’intera manovra”. Picciau ha espresso
il proprio disaccordo per la scelta di destinare “quasi tutta la dotazione
finanziaria” del settore agli enti agricoli e ha poi sollecitato la commissione
a intervenire “con un piano di risanamento” rivolto ai consorzi di bonifica, che
vivono “una situazione debitoria gravissima in tutta la Sardegna, soprattutto
quella meridionale”. Infine, ha lamentato l’assenza di copertura finanziaria per
una legge di settore “da noi – ha precisato – più volte sollecitata”. Concorda
“in linea generale” con quanto espresso dalla Confagricoltura, il presidente
provinciale della Cia di Cagliari, Francesco Erbì, che ha parlato di “proposta
insufficiente. Nel collegato – ha precisato - ci aspettavamo il segnale di
un’attenzione diversa all’agricoltura”. Anche Erbì ha ribadito la necessità di
una legge di settore, precisando che “si fa un errore se si scambia per tale una
legge di comparto come la n.15 del 2010”. Il rappresentante della confederazione
degli agricoltori ha domandato “un intervento straordinario, nel collegato, per
il Consorzio di bonifica Meridionale della Sardegna e per i mercati
dell’ortofrutta”. È infine intervenuto, in rappresentanza della Coldiretti
Sardegna, Gaetano Pala, che ha consegnato alla commissione due proposte,
relative, l’una, ai criteri per l’ammodernamento dei fondi rustici (art.7),
l’altra, a una norma che “favorisse i passaggi di proprietà, al fine di
assicurare la certezza nella titolarità dei terreni”. Adriano Salis, capogruppo
dell’Idv in Consiglio, ha domandato se le prospettive relative al triennio
2011-2014 della nuova Politica agricola comunitaria, possano “inserirsi nelle
richieste più urgenti presentate oggi”. Secondo Erbì, “le nuove risorse legate
alla Pac, non possono essere elemento che riempie di contenuto finanziario il
collegato, perché ancora oggetto di contrattazione tra il ministero
dell’Agricoltura e Bruxelles”. Infine, Roberto Capelli (Gruppo Misto), ha
sollecitato un’opinione in merito all’interpellanza sulla filiera vitivinicola
presentata stamane in una conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale.
Parlando in rappresentanza del Consorzio di tutela delle Doc regionali,
Picciau ha detto di essere favorevole ad autorizzare l’imbottigliamento oltre
confine del Cannonau e del Vermentino, precisando che “se si fosse obbligati a
imbottigliare solo in Sardegna circa il 50% del prodotto locale resterebbe qui e
non troverebbe acquirenti e finirebbe come per il pecorino romano”.
La commissione ha poi sentito in audizione Giacomo Meloni, segretario generale
della Confederazione sindacale sarda (Css), che ha definito il collegato “una
specie di mille proroghe, senza un filo conduttore che consenta di dare una
valutazione complessiva. Ci aspettavamo – ha lamentato – un segnale forte sui
processi produttivi, che desse slancio a un piano di sviluppo”. Meloni ha
espresso preoccupazione per i “capitoli di spesa consistente” e ha sottolineato
la necessità per alcune materie di essere affrontate “in maniera specifica, o
all’interno di un disegno di legge” e non nel collegato. Ha poi sollecitato la
commissione a “dare indicazioni per il riassorbimento nei Comuni del personale
delle ex Comunità Montane”, e a mantenere la formula concorsuale per la
selezione della dirigenza nelle pubbliche amministrazioni. Infine, la Css ha
proposto alla commissione di inserire un articolo nel D.L. 222/parte I, relativo
“al riconoscimento dell’esercizio dell’attività e dei diritti sindacali alle
Associazioni sindacali sarde” alla pari di quelle organizzazioni maggiormente
rappresentative sul piano nazionale, secondo quanto adottato da un’altra regione
a Statuto speciale, la Valle D’Aosta. Il segretario della Confsal, Alessandro
Usai, ha chiesto un chiarimento sullo stato degli “interventi rinnovatori sul
personale dell’amministrazione regionale” previsti nella finanziaria appena
varata, e domandando che siano “rivisti nel collegato”. Si registra – ha
spiegato – “una demotivazione del personale, per interventi” che sono stati
invece caratterizzati “dalle solite politiche che premiano l’anzianità”. Usai si
è detto “perplesso” sulla scelta di trasferire al corpo forestale delle
competenze proprie della capitaneria e, sollecitato in proposito da Francesco
Cuccureddu (Gruppo Misto), ha chiarito che ancora oggi “il corpo forestale non
ha un riconoscimento giuridico effettivo delle competenze che svolge”. In merito
al personale regionale, Salis (Idv) ha domandato “se ci sia stata una
concertazione prima del varo del collegato” e Usai ha precisato che il fondo per
le professioni previsto in finanziaria “ha creato ulteriore sperequazione, non
aumentando la motivazione del personale”. Il segretario regionale della Cisal,
Arturo Maullu, ha chiesto di “essere più incisivi nelle rivendicazioni allo
Stato” sulla vertenza entrate. Ha poi ricordato i tagli all’università previsti
nel decreto Milleproroghe – “a cui occorrerà pensare a come riparare” – e la
necessità di porre “maggiore attenzione alle zone interne” della Sardegna - da
cui “lo Stato sta scappando”. Infine, ha sottoposto all’attenzione della
commissione il problema delle “pluriclassi”, istituite in alcune scuole
dell’Isola, proponendo di valutare l’ipotesi di una “deroga che riduca al
massimo il compattamento degli alunni”.