CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Commissione di inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali - Audizione dell’Assessore della Sanità Antonello Liori
Cagliari, 16 febbraio 2011 - La Commissione d’inchiesta sulla
mancata applicazione delle leggi regionali, presieduta dall’On. Luciano Uras
(Comunisti-La Sinistra sarda-Rosso Mori) si è occupata di sanità, con una
audizione dell’Assessore Antonello Liori.
La relazione di Liori è stata suddivisa in due parti, politiche sociali e
sanità, per ciascuna delle quali sono stati evidenziati gli ostacoli più
significativi nella corretta e completa applicazione della normativa regionale.
Per quanto riguarda le politiche sociali, l’Assessore ha sottolineato
positivamente le maggiori disponibilità finanziarie per gli interventi di
contrasto alle povertà, su precisa indicazione delle commissioni e del consiglio
regionale. Mentre, per la legge 162, si è registrato un residuo di oltre 12
milioni di euro, richiesti in un primo momento dai Comuni probabilmente con una
dilatazione eccessiva della domanda, e poi non spesi. “Di conseguenza-ha
proseguito Liori-sono rimasti scoperti altri settori importanti, come la lotta
alle povertà estreme e la pratica sportiva per i diversamente abili, che
avrebbero meritato ben altra attenzione da parte della Regione”.
In materia sanitaria, l’Assessore ha individuato tre priorità: approvare la
riforma, diminuire le liste di attesa e varare una legge di riordino dei servizi
di emergenza/urgenza sul territorio, a cominciare dall’eli-soccorso che dovrà
rappresentare una risposta efficiente alle esigenze delle realtà più periferiche
(in questo particolare tipo di servizio, la Sardegna è fra le ultime Regioni in
campo nazionale). Fra le emergenze sulle quali è impegnato l’Assessorato, anche
le misure per riportare sotto controllo la spesa farmaceutica, attraverso una
intesa con l’Agenzia del farmaco, e la situazione della sanità privata, oggetto
di puntuali rilievi del Ministero per una politica di “induzione dei bisogni”.
Uno dei problemi strategici della sanità sarda-ha proseguito Liori-è quello
della corretta distribuzione delle risorse umane e professionali: “Da una parte
c’è un esubero di circa 900 medici e, dall’altra, una forte carenza di queste
figure nei presidi territoriali”.
Numerose le domande dei commissari, sui diversi aspetti della relazione: i
residui della 162 (Tedoro Rodin-Pdl), le liste d’attesa (Sergio Obinu-Udc), gli
esuberi dei medici e i rapporti fra sanità pubblica e privata (Giampaolo
Diana-Pd), il disavanzo del settore e le carenze della medicina iperbarica
(Adriano Salis-Idv), i costi standard della sanità per effetto della riforma
federalista e la “Blue Tongue” (Renato Lai-Pdl)e dello stesso Presidente Uras,
che ha sollecitato chiarimenti su una serie di complessi passaggi legislativi
che costituiscono il “cuore” della riforma sanitaria avviata circa due anni fa e
non ancora arrivata all’esame del consiglio regionale.
Nel suo intervento conclusivo, l’Assessore Liori ha ribadito il suo auspicio di
una rapida approvazione della riforma da parte del consiglio regionale, cui
spettano le scelte definitive. Per ciò che concerne il disavanzo si è dichiarato
moderatamente ottimista: “La Sardegna resterà al di sotto del trend nazionale di
aumento della spesa registrato negli ultimi 10 anni, pari al 4.5%, e forse i
dati definitivi ci riserveranno qualche piccola sorpresa”. A suo parere,
inoltre, l’impatto della riforma federalista sul sistema sanitario sardo
potrebbe essere positivo, attraverso il riconoscimento del cosiddetto “indice di
deprivazione”, tema già portato all’attenzione della conferenza Stato-Regioni.
In pratica, si tratta della proiezione anche in campo sanitario degli effetti
del deficit infrastrutturale della Sardegna, che limita molti cittadini
nell’accesso ai servizi ed alle prestazioni sanitarie.
(A.F.)