CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Commissione Bilancio: canoni demaniali su turismo nautico tema da approfondire
Cagliari, 16 febbraio 2011 - La Commissione Bilancio del Consiglio
regionale, presieduta da Paolo Maninchedda (Ps d'Az) ha disposto un
approfondimento sugli articoli 2 e 3 del DL 222 (Collegato alla Manovra
finanziaria 2011-2013) relativi all'istituzione di un canone regionale sulle
concessioni demaniali marittime con finalita' turistico-ricreative e sulla
nautica da diporto. Dopo aver sentito l'assessore agli Enti Locali, Nicolò Rassu,
e il dirigente del Servizio centrale del Demanio e Patrimonio, Giovanni Pilia,
l'organismo consiliare ha deciso di avviare un confronto diretto con
l'Assessorato e di ascoltare l'opinione delle categorie direttamente interessate
nel ciclo di audizioni programmate dalla prossima settimana con le forze sociali
ed economiche e con le amministrazioni locali, a cominciare dai sindacati e
dalla Confindustria.
Esistono forti perplessità sull'impatto che il canone potrebbe avere sulla
portualità turistica. Secondo Franco Cuccureddu (Misto), dopo una decuplicazione
disposta nel 2007, questa norma "aberrante sotto tutti gli aspetti, sarebbe la
mazzata definitiva alla nautica, settore non assistito e in crescita, dopo che
siamo ridiventati la prima destinazione mondiale per yacht e maxiyacht".
L'assessore Rassu, dichiarandosi disponibile al confronto e pronto, se
necessario, "a fare un passo indietro", ha spiegato che il canone annuale per le
attività turistico-ricreative diminuirebbe da 4,16 a 3,08 euro a metro quadro,
mentre crescerebbe da 3,51 a 5,26 euro a metro quadro per le strutture portuali
e le pertinenze demaniali: "Si aumenta solo per chi, con strutture fisse, ha un
maggior reddito dall'attivita' in concessione" ha precisato l'esponente della
Giunta sottolineando che il 70% degli introiti dovra' andare ai comuni costieri
per l'effettuazione dei servizi di tutela ambientale e di pulizia degli arenili.
Il capogruppo Udc, Giulio Steri, evidenziando l'estrema complessità della
materia, ha suggerito che venga esaminata in un secondo momento inserendola in
un disegno di legge organico. Preoccupazione sulle possibili conseguenze
negative è stata espressa anche da Giorgio Locci (Pdl) e dal capogruppo del
Popolo della Libertà, Mario Diana, che ha ricordato come l'obbligo per i
concessionari portuali di versare un sovracanone previsto in Sardegna dal 2001,
in realtà non sia mai stato applicato.
Un altro dubbio è nato durante la seduta per il rischio di creare disparità di
trattamento tra i porti isolani. Il dirigente dell'Assessorato Pilia, pero', ha
detto che sono tutti sotto gestione diretta regionale ad eccezione di Cagliari,
Olbia e Porto Torres. (M.M).