CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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La Sardegna colma un vuoto legislativo con l’istituzione dei garanti dei detenuti e dell’Infanzia.
Cagliari, 3 febbraio 2011 - “L’istituzione del Garante per i
detenuti colma una carenza legislativa regionale, non più procrastinabile, che
mira a migliorare le condizioni di vita dei carcerati e il loro reinserimento
sociale”. Si è aperta con questa dichiarazione di Silvestro Ladu (Pdl),
presidente della commissione Diritti Civili, la conferenza stampa tenutasi
stamattina per presentare le due leggi approvate il 1° febbraio dal Consiglio
regionale che istituiscono le figure del Garante delle persone sottoposte a
misure restrittive della libertà personale e il Garante per l’infanzia e
l’adolescenza.
La norma che istituisce la figura del Garante per i detenuti unifica – ha
precisato Ladu – due proposte di legge, la n.137 (Zuncheddu) e la n.283
(proposta dalla Seconda commissione, primo firmatario lo stesso Ladu), e si
costituisce di due parti: una, riguardante il sistema integrato di interventi
per detenuti ed ex, l’altra, l’istituzione vera e propria del garante. Si tratta
di due norme varate “nel rispetto dell’articolo 27 della Costituzione – ha
precisato – che tutela la dignità e il recupero dei detenuti promuovendo
interventi di reinserimento e svolgendo una funzione di coordinamento con le
Asl, gli enti locali e le associazioni di volontariato. L’istituto del garante
agirà nel pieno della propria autonomia e avrà sede nel Consiglio regionale”.
Ladu ha poi parlato della situazione delle carceri sarde, definendola
“difficile” a causa del sovraffollamento, che nella nostra regione registra
“circa 200, con picchi di 300, presenze in più rispetto alla capienza prevista”,
della carenza di personale “sia amministrativo che militare”, e dall’assenza “di
un direttore nella metà delle carceri isolane”. In merito agli effetti della
legge 199/2010, la cosiddetta “svuota carceri” che permette di scontare le pene
inferiori a un anno nel proprio domicilio, gli effetti in Sardegna “non sono
stati quelli che ci aspettavamo. A causa delle numerose limitazioni, hanno
beneficiato di questa norma solo 42 detenuti delle dodici carceri sarde, mentre
si prevedeva un numero superiore alle 300 persone”.
Per quanto riguarda la situazione italiana, la figura del garante è presente in
undici regioni. Nello specifico, in Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio,
Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria. In Veneto,
invece, è dal 2010 all’esame del Consiglio regionale un DDL per la sua
istituzione. Esistono, inoltre, dei Garanti dei detenuti anche a livello
provinciale e comunale. In Sardegna, infatti, è già presente nelle città di
Nuoro e Sassari. A livello europeo – ha concluso il presidente della Seconda
commissione – ne sono provvisti 22 Stati, mentre l’Italia non ha ancora
istituito una figura a livello nazionale.
Giuseppe Cucca (Pd), relatore della norma che istituisce il Garante regionale
per l’infanzia e l’adolescenza ha lodato il lavoro della Seconda commissione che
“in questa legislatura si è dimostrata particolarmente prolifica per il clima di
collaborazione tra i suoi componenti, la gestione illuminata del presidente e la
professionalità dei funzionari”. La norma salvaguarda i diritti dei minori
attraverso compiti consultivi, di informazione e controllo. “È una legge
innovativa – ha spiegato Cucca – perché con queste due figure si chiude la
rassegna dei garanti, iniziata con il Difensore civico, che il Consiglio
provvederà presto a nominare, e che dovranno coordinarsi tra loro”. La norma
prevede inoltre che entro 60 giorni siano avviate le procedure per la nomina dei
due garanti, perché – ha precisato Cucca – “non abbiamo istituito un altro
carrozzone”. Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, è presente in quasi
tutte le regioni italiane, ad eccezione della Valle D’Aosta e della Sicilia.