CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Vertenza entrate: audizione in Commissione Bilancio del presidente Cappellacci. Il governatore ribadisce la volontà di andare avanti ma l’iniziativa deve poggiare su solide basi giuridiche. Il capogruppo del Pd Mario Bruno: “atteggiamento dilatorio da parte dello Stato e attendista da parte della Regione”.
Cagliari, 27 gennaio 2011 - Il presidente della Regione Ugo
Cappellacci è stato sentito in audizione stamattina dalla commissione Bilancio
presieduta da Paolo Maninchedda (psd’az).
Il presidente della Regione ha confermato l’intenzione della giunta di procedere
speditamente sulla vertenza entrate. Sono stati chiesti pareri a due
costituzionalisti e a un tributarista. Un primo parere – ha aggiunto il
presidente – ha messo in evidenza la impercorribilità del ricorso contro la
legge di stabilità dello Stato. Si attende un secondo parere legale
sull'impugnazione del bilancio dello Stato chiesto al costituzionalista Valerio
Onida.
“Resta ferma – ha aggiunto il presidente della giunta – nella forma e nella
sostanza la volontà dell’esecutivo di sollevare il conflitto di attribuzione ma
c’è da fare una valutazione sul momento e sull’atto rispetto al quale sollevare
questo conflitto”.
Nel merito, mentre non ci sono problemi per quanto attiene le imposte sui giochi
e sul lotto, forti perplessità sono state evidenziate con riferimento alle
accise.
Sulla linea da portare avanti, la giunta e il consiglio dovranno decidere come
procedere ma solo dopo aver preso visione delle basi giuridiche su cui si
fondano i ricorsi.
Il capogruppo del Pd Mario Bruno ha parlato di atteggiamento dilatorio in atto
da parte dello Stato e di atteggiamento attendista della regione.
“L’impugnazione del bilancio dello Stato – ha detto Mario Bruno – è uno
strumento di natura politica e non possiamo rinunciarci. Quindi è necessario non
fare scadere i termini e sollevare immediatamente il conflitto di attribuzione.
Lo Stato – ha detto ancora Bruno -sta calpestando i nostri diritti”. Bruno ha
invitato il presidente Cappellacci ad avere un atteggiamento più forte, a non
aspettare più e a mettersi a capo di una forte mobilitazione che coinvolga tutti
i sardi.
L’on. Porcu (Pd) ha espresso preoccupazione per il trascorrere del tempo e ha
sollecitato un forte segnale politico di dissenso.
L’on. Uras (La Sinistra sarda – comunisti – Rossomori) ha sottolineato che il
governo nazionale è consapevolmente inerte nei confronti della Sardegna. Non ci
servono pareri legali – ha aggiunto - ma solo la predisposizione di un ricorso
che il Consiglio ha già deciso di fare per costringere lo Stato a versare i
soldi che ci deve.
L’on. Sabatini (Pd) ha chiesto di sapere a che punto è la vertenza e come la
giunta intenda portare avanti la trattativa.
L’on. Salis (Idv) ha avvertito che l’impressione è che lo Stato non voglia dare
i soldi che spettano alla Sardegna. Per l’esponente dell’Italia dei Valori il
conflitto di attribuzione deve essere sollevato subito. Salis ha sottolineato la
necessità di avviare immediatamente, contro lo Stato, tutte le iniziative in
sede giurisdizionale.
L’on. Cuccureddu (Misto) ha detto che è importante partire anche
dall’impugnativa sul patto di stabilità territoriale degli enti locali che deve
salvare 30 comuni. Il difenderci su questo aspetto – ha aggiunto – potrebbe
essere un punto di partenza,
L’on. Capelli (Misto) ha affermato che il presidente Cappellacci ha fatto bene a
chiedere dei pareri legali che serviranno come punti di riflessione per
supportare quanto già deciso su cosa fare. Capelli ha chiesto al presidente a
che punto è il tavolo della intermediazione politica e ha ricordato che in
questo momento la vertenza Sardegna è l’ultimo dei pensieri di questo governo.
Per Capelli è necessario sensibilizzare ulteriormente i parlamentari sardi per
attivare i tavoli di pressione politica. (R.R)