CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Audizioni in commissione Agricoltura. Sentiti i rappresentanti delle associazioni dell’ortofrutta.

 

Cagliari, 26 gennaio 2011 - E’ l’accesso al credito una delle maggiori criticità del comparto ortofrutticolo. Un settore che ha necessità di strumenti adeguati per il suo rilancio.
Lo hanno sostenuto i rappresentanti delle associazioni dell’ortofrutta, facenti parte del COPOS, il collettivo delle Organizzazioni produttori Ortofrutticole della Sardegna, stamattina durante l’audizione in commissione agricoltura.
Il collettivo ha chiesto all’organismo consiliare, presieduto da Mariano Contu (Pdl), di poter partecipare alle fasi di rimodulazione dei bandi delle misure del Piano per lo sviluppo rurale, sia dell’asse 1 che dell’Asse 2 riguardanti il comparto ortofrutticolo.
I rappresentanti del COPOS hanno anche individuato, tra le cause della crisi del comparto, lo scarso potere contrattuale e il mancato rispetto delle regole.
Il collettivo, che raggruppa 853 aziende, ha un fatturato complessivo di 44 milioni e 900.000 euro e il prodotto commercializzato è pari a 680.000 quintali.
Tra le criticità evidenziate anche la modesta aggregazione della produzione e della concentrazione dell’offerta del comparto ortofrutticolo e la revoca dello sgravio fiscale dei contributi Inps sui lavoratori dipendenti nelle aree svantaggiate e montane .
Per quanto riguarda l’accesso al credito i rappresentanti delle associazioni dell’ortofrutta hanno sottolineato l’esigenza di aprire un tavolo di lavoro con la Regione, la Sfirs e i Consorzi fidi anche per abbreviare i tempi di concessione e per abbattere gli oneri finanziari attraverso il concorso al pagamento degli interessi sui prestiti a breve termine contratti dalle aziende agricole attive per far fronte alle spese di conduzione.
Il collettivo ha anche chiesto la costituzione di un comitato tecnico per incentivare la sperimentazione e la ricerca nel settore e finalizzarla alle reali esigenze dei produttori e di un comitato per favorire l’internazionalizzazione e la continuità territoriale delle merci per facilitare il trasferimento delle merci deperibili. (R.R.)