CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Commissione Sanità. Il presidente Contu ai sindacati: “Il progetto di riforma è fermo per problemi nella maggioranza”.
Cagliari, 26 gennaio 2011 - Il progetto di legge sulla riforma
sanitaria “al momento è fermo”. Lo ha dichiarato ieri il presidente della
commissione Sanità, Felicetto Contu (Udc), rispondendo alle organizzazioni
sindacali Cgil, Cisl e Uil che chiedevano indicazioni sullo stato della riforma
del sistema sanitario. Oriana Putzolu (Cisl), ha raccontato di un incontro senza
esito, avvenuto una settimana fa, con l’assessore alla Sanità, Antonangelo Liori,
“per conoscere, non dai giornali ma direttamente da lui, gli intendimenti e gli
obiettivi della riforma sanitaria”, e ha quindi domandato alla commissione
indicazioni su “sacrifici e tagli” previsti. Marinora Di Biase (Cgil) si è detta
“sconfortata” dall’affermazione del presidente. Di Biase ha precisato che pur
comprendendo le difficoltà nell’affrontare “una materia complessa”, la riforma è
in realtà “ferma per, lo definisco eufemisticamente, un dialogo interno alla
maggioranza”. La responsabile Pubblico impiego della Cgil sarda ha espresso la
sua preoccupazione per il rallentamento della politica sanitaria del centro
destra, “che prosegue da quasi un anno avvalendosi di provvedimenti senza un
chiaro disegno, che abbiamo contestato perché ci paiono sconnessi”. Anche
Terenzio Calledda della Uil si è detto preoccupato, e ha dichiarato di
condividere le posizioni espresse dalle colleghe.
Secondo Marco Espa (Pd) “l’amministrazione regionale scarica le sue
responsabilità sulla commissione, che però non può sostituirsi all’assessore”.
Gianvittorio Campus (Pdl) ha precisato che il progetto di legge depositato in
commissione “è il risultato di un testo congiunto, per cui i sindacati furono a
suo tempo ascoltati” e che spetterà “all’Aula stabilire l’aspetto della sanità
sarda”. In merito alla “dialettica interna alla maggioranza – ha sostenuto - non
significa che siamo fermi. La materia è complessa per le ricadute sociali ed
economiche che avrà, per questo la dialettica si sta prolungando”. Pier Luigi
Caria (Pd) ha voluto sottolineare che il testo in commissione è stato elaborato
da un comitato ristretto della maggioranza. “È giusto affermare – ha continuato
– che in commissione siamo fermi. In Giunta non lo so, ma come opposizione noi
abbiamo sempre garantito il numero legale perché si potessero continuare i
lavori”. E ha poi ricordato che “l’unico denominatore comune con la maggioranza
è che siamo propensi entrambi a una razionalizzazione della spesa, ma le nostre
proposte sono altre”. Roberto Capelli (Gruppo Misto) ha dichiarato di schierarsi
tra “coloro che non sono assolutamente d’accordo con questa riforma. Al momento
dato, non ci sarà nessuna riforma se non si troverà un’unità d’intenti, una
piena concertazione, non solo con i sindacati ma con tutte le forze sociali.
Pertanto, ritengo che la commissione, prima che con i sindacati, sia chiamata ad
avere un confronto con la Giunta e l’assessore. Altrimenti, ognuno di noi
riporterà il proprio intendimento”. Secondo Giorgio Locci (Pdl) “in questa fase
i sindacati possono interloquire con l’assessore sul riordino della rete
ospedaliera”. Il presidente Contu ha voluto precisare che “in realtà non è vero
che la commissione non ha lavorato. Si è consultata – ha spiegato - con le forze
sociali facendo decine di audizioni. L’articolo 1 è già stato approvato, ma è
sull’art. 2 (separazione di molti ospedali dalle Asl) che la maggioranza in
commissione non ha trovato unità. Ho preferito non forzare una decisione perché
vorrei fosse una riforma condivisa tra le forze politiche. I problemi – ha
ribadito Contu – derivano solo dalla maggioranza, ma ci impegniamo perché entro
il 30 di marzo la commissione licenzi il testo da presentare in Aula. Siamo in
difetto, non ho difficoltà ad ammetterlo, e siamo in ritardo, ma a volte la
fretta fa i gattini ciechi”.