CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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La commissione Sanità approva la proposta di delibera di Giunta sulla modifica di alcuni criteri della legge 162/1998.
Cagliari, 14 dicembre 2010 - La commissione Sanità, presieduta da
Felice Contu (Udc), ha espresso parere favorevole, a maggioranza e con
l’astensione dell’opposizione, sulla proposta di delibera di Giunta che modifica
i criteri della legge 162/98 presentata dall’assessore regionale alla Sanità,
Antonangelo Liori.
È stato invece approvato unitariamente il decreto che prevede “un assegno di
cura per il 2011 di 3000 euro per le famiglie al cui interno ci sia più di una
persona con una grave disabilità”.
La proposta di delibera presentata dall’assessorato alla Sanità accoglie alcune
delle richieste di modifica dei criteri della legge che norma i piani di
finanziamento per le persone affette da handicap grave avanzate dal Consiglio
regionale lo scorso 18 novembre. “Molte delle proposte di modifica – ha
dichiarato Liori – presentate dal Consiglio sono state accolte perché ritenute
valide”. L’assessore ha quindi precisato che il requisito richiesto per
presentare il finanziamento dei piani personalizzati resterà quello del
riconoscimento dello stato di handicap grave – secondo quanto stabilito dalla
legge 104/ 1992 art. 3 comma 3 - fino a quando un’apposita commissione non ne
dichiari la decadenza. È eliminato, pertanto, il criterio per cui la revisione
comporterebbe un’automatica decadenza dell’accesso al finanziamento. “È stato
inoltre accolta la richiesta di dare maggiore attenzione alla fascia d’età tra
gli zero e i tre anni, eliminando la certificazione medica di grave patologia e
stabilendo invece la presentazione automaticamente del piano con attribuzione di
punteggio a seconda della gravità dell’handicap”. Tra le modifiche, oltre a
quelle apportate ai criteri di attribuzione dei punteggi - che hanno inoltre
determinato la creazione di una nuova fascia dedicata alla persone con handicap
grave che vivono da sole - le più significative riguardano la riduzione in
percentuale dei finanziamenti, che prevede anche una modalità di
compartecipazione da parte dei soggetti beneficiari e la proroga della
presentazione delle domande fino al 31 dicembre. “Ho accolto - ha spiegato Liori
– il principio del Consiglio di applicare un riduzione percentuale ai piani
finanziati, nel caso i fondi non fossero sufficienti a coprire tutte le domande,
invece di applicare un taglio di mille euro per ciascuno, come avrei preferito
fare”. Si è inoltre stabilito che i nuovi piani saranno finanziati a partire dal
1 Marzo 2011, mentre quelli già in atto continueranno a fruire dei servizi dal 1
gennaio. I comuni inoltre avranno tempo fino al 10 febbraio per presentare i
piani personalizzati.
Il vicepresidente della commissione, Marco Espa (Pd), ha espresso soddisfazione
per la proroga dei due mesi, perché – ha spiegato – accoglie una richiesta delle
famiglie, mentre ha giudicato problematico l’inserimento del criterio Isee –
“che penalizza le famiglie in difficoltà” – nonostante un innalzamento della
soglia – giudicato comunque positivo - da 8 mila a 9 mila euro. Espa ha poi
proposto delle modifiche alla delibera, alcune delle quali sono state accolte
dalla commissione. Le più significative prevedono l’attribuzione di 10 punti,
indipendentemente dall’età, non solo se affetti da disabilità congenita ma anche
per patologie acquisite, entro i 14 anni, “anche se – ha precisato- avrei
preferito che il limite fossero stati i 18 anni”; e l’eliminazione del comma –
sostenuta anche da Gian Vittorio Campus (Pdl) - che prevedeva come spese
ritenute ammissibili solo quelle sostenute per gli educatori con apposito titolo
professionale, penalizzando in questo modo l’assistenza domiciliare non
necessariamente specialistica. È stata invece bocciata dalla maggioranza la
proposta del vicepresidente di abrogare la norma che stabilisce la detrazione
delle ore di permesso dal lavoro fruite dai familiari (“nonché da parenti o
affini entro il terzo grado, conviventi,”) previste dalla legge 104/92, dal
carico assistenziale e quella sulla compartecipazione percentuale al costo delle
prestazioni da parte dei soggetti beneficiari. “A mio parere – ha spiegato Espa
– stiamo ponendo le mani su un diritto considerandolo un privilegio, quando
invece con la 104 il lavoratore si assume un carico, mentre per quanto riguarda
la compartecipazione si penalizzeranno le famiglie che non hanno soldi. Per
questo, nonostante alcuni cambiamenti positivi, ci asteniamo dal voto perché
riteniamo – ha concluso – che la strada tracciata dalla 162 in Sardegna sia
stata finora virtuosa e vogliamo che prosegua in questa direzione”.