CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Commissione Ambiente: audizioni dei direttori del Distretto idrografico della Sardegna, del presidente della provincia di Oristano, dei sindaci di Cabras, Riola Sardo e Tramatza e dell’assessore regionale all’agricoltura sui problemi creati dal giacinto d’acqua nelle aree fluviali dell’oristanese.

 

Cagliari, 14 dicembre 2010 - Audizione, stamattina davanti alla commissione Ambiente, presieduta da Mariano Contu (Pdl), dei direttori del Distretto idrografico della Sardegna, del presidente della provincia di Oristano e dei sindaci di Cabras, Riola Sardo e Tramatza sui problemi creati dal giacinto d’acqua nelle aree fluviali dell’oristanese.
Nella prima audizione, Maria Gabriella Mulas, direttore generale del distretto idrografico e Maurizio Cittadini direttore dell’ente hanno illustrato la situazione che si è creata da quando nelle reti fluviali dell’oristanese è cresciuto il giacinto d’acqua, creando una vera e propria emergenza ambientale.
La situazione – hanno detto Mulas e Cittadini – è notevolmente migliorata. Dei 50 ettari iniziali, dopo le operazioni di estirpazione che durano da circa due mesi, restano ricoperti di piante circa 8 ettari. Naturalmente, anche quando sarà terminata l’asportazione delle piante sarà necessario monitorare costantemente i corsi d’acqua per evitare che la pianta si radichi nuovamente nei fiumi.
Sulle cause che hanno portato il giacinto d’acqua a crescere nei letti fluviali non ci sono dubbi: “La causa non è l’inquinamento – ha detto Maria Gabriella Mulas – qualcuno, deliberatamente o meno, ha portato la pianta che si è adattata facilmente alle condizioni climatiche della Sardegna”.
I danni ambientali che il giacinto d’acqua può creare sono gravi tanto che i sindaci dell’oristanese, in un’audizione successiva, hanno chiesto che la pianta sia bandita in tutta la Sardegna.
Nella stessa audizione è stato sentito anche Massimiliano De Seen, presidente della provincia di Oristano che ha illustrato la situazione dei lavori di estirpazione che stanno interessando un tratto fluviale di otto chilometri. I lavori sono andati un po’ a rilento ma subiranno – ha aggiunto – una accelerata perché sta entrando a regime un macchinario che faciliterà l’estirpazione delle piante.
Il presidente della provincia ha quantificato il costo dei lavori che ammontano a circa 500.000 euro e ha auspicato che la giunta stanzi una somma per coprire i costi.
Nel pomeriggio è stato sentito in audizione anche l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Prato che ha assicurato che lo stagno di Cabras non è infestato dal giacinto d’acqua. “La vera emergenza nello stagno – ha detto l’esponente della giunta - sono i cormorani che divorano 15 tonnellate di pesce al giorno”.
Durante l’audizione si è parlato anche delle modifiche allo Statuto dell’Argea, predisposte dalla giunta e su cui la commissione doveva esprimere un parere.
La commissione ha dato parere favorevole a maggioranza, la minoranza ha espresso voto contrario. (R.R.)