CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Conferenza stampa gruppi Partito Sardo d’Azione e Riformatori Sardi Liberaldemocratici sulla situazione della spesa sanitaria in Sardegna.

 

Cagliari, 2 dicembre 2010 - “La spesa sanitaria regionale cresce a ritmi insostenibili. Urge una riforma strutturale”. Il grido d’allarme è stata lanciato questa mattina in una conferenza stampa congiunta dei consiglieri regionali del Psd’az e dei Riformatori Sardi. “Se pensiamo che la spesa sanitaria cresce di 260 milioni di euro l’anno”, ha sostenuto l’on. Paolo Maninchedda del Partito Sardo d’Azione, “e il PIL sardo, se tutto va bene, di altrettanto, si capisce come il solo sistema sanitario si mangi totalmente l’incremento di ricchezza prodotto dai sardi. E si capisce benissimo”, ha aggiunto, “che non restano fondi per nient’altro. Una situazione insostenibile, che nell’arco di tre anni rischia di portarci al totale collasso. Per questo”, ha concluso l’esponente sardista, “chiediamo alla Giunta di presentare immediatamente un piano per coprire il disavanzo del 2010, pari ai 165 milioni di euro che mancano in Finanziaria, e di produrre una proposta di legge strutturale per evitare che la spesa sanitaria continui a crescere”. “I dati che abbiamo visto in Commissione”, ha quindi riferito il capogruppo dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, “ci inducono ad una riflessone. L’incremento fuori controllo della spesa sanitaria, per la quale non ha funzionato la delibera di contenimento approvata dalla Giunta regionale nel mese di Febbraio 2010, non è minimamente legato alla qualità del servizio offerto, che rimane bassa. In più, col federalismo fiscale, i sardi rischiano di pagare più tasse per una sanità ancora peggiore”, ha aggiunto l’on. Vargiu, “noi Riformatori, insieme ai colleghi sardisti, abbiamo fatto notare questi aspetti in un recente vertice di maggioranza. La Giunta ha condiviso la nostra diagnosi, ma ora servono risposte”. Categorico il capogruppo del Psd’az, Giacomo Sanna: “Se la Giunta non interverrà immediatamente, lo faremo noi in aula, con i nostri emendamenti. Se saremo costretti a farlo, significherà che la Giunta ha fallito”.