CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Audizione in Sesta commissione di Confesercenti, Confindustria, Confcommercio e Federalberghi sul PL 102 “Disciplina delle attività turistico-ricettive e dell’ospitalità in Sardegna.

 

Cagliari, 16 settembre 2010 - Eliminare la sperimentazione a favore della professionalità, semplificare le procedure e la burocrazia, delegificare, abolire il sommerso. Sono questi alcuni dei punti qualificati della Proposta di legge n. 102 “Disciplina delle attività turistico-ricettive e dell’ospitalità in Sardegna”, presentata dal consigliere regionale Franco Cuccureddu (Mpa-Misto), all’esame della commissione Industria presieduta da Nicola Rassu. Un testo “snello” di appena 25 articoli che, dopo 26 anni (la legge attualmente in vigore è del 1984) ridisegna il settore dando risposte alle nuove esigenze del turismo.
Stamattina, in audizione, sono stati sentiti i rappresentanti di Confesercenti, Confindustria, Confcommercio e Federalberghi e il docente dell’università di Sassari Francesco Morandi.
Il giudizio sul testo di legge è stato unanime: la legge è necessaria e deve essere approvata al più presto.
Con la legge del 1984 – ha detto Carlo Amaduzzi della Confesercenti – non si può andare avanti, il turismo e l’ospitalità in Sardegna sono profondamente cambiati. Per questo è necessario uno strumento normativo nuovo che risponda alle esigenze del settore. Amaduzzi ha proposto l’istituzione di una Consulta permanente e la creazione di un Marchio di qualità dell’ospitalità sarda. Per Giorgio Macciocu della Federalberghi per Confturismo, la proposta n. 102 è apprezzabile. Il turismo – ha aggiunto – sta diventando una delle risorse principali della Sardegna. La legge che noi vogliamo deve snellire le procedure e la burocrazia, incentivare la trasparenza, sanzionare la pubblicità ingannevole.
Giudizio positivo sulla legge anche da parte del docente dell’università di Sassari Francesco Morandi.
“E’ una proposta di legge – ha detto - asciutta e pulita che restituisce competitività al settore, che presenta molti elementi di novità rispetto alla precedente normativa e che accoglie l’esigenza di rinnovare un settore strategico della Sardegna”.
Ed effettivamente il settore turistico ha proprio bisogno di una legge che metta ordine al comparto. Nel settore ricettivo e dell’ospitalità in Sardegna ci sono fenomeni anomali come per esempio quello che si registra nella provincia di Sassari dove ci sono 110 alberghi e 108 agriturismo.
La filosofia del testo – ha sostenuto Morandi - è che qualsiasi attività ricettiva vada trasformata in realtà imprenditoriale, ponendo fine alla sperimentazione a favore della professionalità. Certo – ha aggiunto – il testo può essere migliorato – soprattutto nella parte che riguarda le misure di sostegno che sono assenti. Le riforme a costo zero non servono a dare un impulso al settore. L’imprenditore deve essere messo nelle condizioni di adeguarsi agli standard che richiede il mercato per essere competitivo.
Morandi si è soffermato anche sulla necessità di far emergere il sommerso. Ad Alghero – ha aggiunto – ci sono, ufficialmente, 10.000 posti letto. Ma quelli non ufficiali sono oltre 60.000.
Per Confesercenti, la nuova normativa dovrebbe inoltre porre più attenzione “all’elemento della sardità” e all’utilizzo di prodotti cosiddetti km zero, “caratteristiche - ha dichiarato il presidente Carlo Amaduzzi - che non dovrebbero essere un’eccezione a solo appannaggio degli alberghi rurali, ma una condicio sine qua non per tutti gli alberghi in Sardegna”. Dello stesso avviso Maccioccu, che propone di facilitare agli esercenti l’accesso ai beni agro-alimentari della regione, e insiste sulla necessità di imporre anche agli agriturismo e non solo agli alberghi, l’obbligo di tracciabilità dei prodotti alimentari.
Altro nodo cruciale nella regolamentazione dell’offerta turistica regionale è quello rappresentato dai B&B. Nati con l’intento di essere un’attività economica a integrazione del reddito familiare, agiscono il più delle volte “in violazione della legge” – denunciano le associazioni di categoria – configurandosi come e vere e proprie attività imprenditoriali. Pertanto, Antonio Mundula di Federalberghi ha proposto che nel progetto di legge sia inserita la clausola di “obbligatorietà della residenza del proprietario” nel luogo adibito a B&B.
Il responsabile delle politiche al turismo di Confindustria Sardegna, Stefano Lubrano riconosce alla proposta di legge “un buon impianto, che parte da premesse condivise”, ma sottolinea la necessità di mettere in atto “un piano strategico del turismo regionale” che faccia combaciare le “azioni normative, proprie del Consiglio, con operazioni di natura strategica da parte dell’esecutivo”.
(R.R.)