CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Il Movimento Pastori sardi sentito in commissione agricoltura. Chiesta la convocazione straordinaria del Consiglio regionale per affrontare i problemi del comparto.
Cagliari, 3 settembre 2010 - Una sessione straordinaria del
Consiglio regionale da dedicare ai problemi del comparto agro-pastorale è stata
chiesta, stamattina in commissione agricoltura, dai rappresentanti del Movimento
Pastori sardi che sono stati convocati per illustrare la loro piattaforma per
risolvere i problemi del settore.
La richiesta sarà presentata, dai due capigruppo presenti in Commissione, Mario
Diana (Pdl) e Adriano Salis (Idv), nella prossima riunione della Conferenza dei
capigruppo che dovrà decidere la data della seduta dell’Assemblea da dedicare
all’argomento.
E’ stata la prima volta che il Movimento è stato sentito in audizione davanti
alla Quinta commissione consiliare presieduta da Mariano Contu.
Durante l’incontro è stata ricordata ai commissari la grande manifestazione del
comparto che si terrà a Cagliari il 14 settembre.
“I pastori – ha detto Felice Floris – non andranno via da Cagliari senza
risultati. Non è una minaccia – ha sottolineato – ma abbiamo necessità di avere
risposte immediate”.
Floris ha poi illustrato la piattaforma elaborata dal Movimento che comprende
tredici punti. Prima di tutto l’aiuto De Minimis di 15.000 euro per azienda. Su
questo punto – ha detto il leader del MPS – è necessario un impegno preciso
delle istituzioni regionali che devono reperire 750 milioni di euro.. Le
richieste hanno poi riguardato l’inserimento dei comuni c.d. avvantaggiati
nell’elenco dei comuni svantaggiati e la rimodulazione del piano di sviluppo
rurale (con lo spostamento delle risorse dall’Asse 1 , investimenti produttivi,
all’Asse 2 , misure agro ambientali). Un altro punto della piattaforma riguarda
il ritiro immediato dal mercato delle eccedenze del Pecorino romano. “La camera
di compensazione – ha affermato Felice Floris – non ci convince. Meglio sarebbe
devolvere prodotto in beneficienza mentre vengono individuati percorsi
alternativi. Il ritiro del formaggio – ha proseguito – deve essere affiancato
dall’impegno preciso degli industriali sul prezzo del latte per la prossima
campagna lattiero casearia. Il Movimento ha chiesto, inoltre, di impedire a
tutti coloro che hanno ricevuto agevolazioni finanziarie per la trasformazione
del latte ovi-caprino in prodotti derivati di utilizzare i propri impianti per
lo stoccaggio e la bonifica del latte ovi caprino destinato all’esportazione.
Tra le richieste fatte, anche il finanziamento di centri di stoccaggio-
bonifica- refrigerazione del latte, il ripristino immediato (per un periodo di
pochi anni) del meccanismo delle restituzioni comunitarie destinate al mercato
americano e canadese, l’abbattimento dei costi di trasporto del latte con
l’applicazione di tariffe di continuità territoriale, la realizzazione di
piccoli mattatoi comunali o zonali anche mobili. Dal punto di vista finanziario
nella piattaforma è prevista la ristrutturazione dei debiti delle aziende
singole e associate nei confronti delle banche e la moratoria, per almeno due
annualità, dei contributi previdenziali. Nel corso dell’audizione si è parlato
anche di utilizzo di energie rinnovabili. “L’investimento – ha detto Floris – è
conveniente solo per le aziende che hanno liquidità. Per questo le istituzioni
regionali potrebbero costituire una società pubblico – privata per realizzare
gli impianti fotovoltaici nelle aziende che ne fanno richiesta. Abbiamo
calcolato – ha concluso Felice Floris - che ogni patore, con l’installazione dei
pannelli, risparmierebbe circa 7 centesimi per ogni litro di latte prodotto.
(R.R.)