CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Conferenza stampa della Seconda commissione
Cagliari, 29 giugno 2010 - Una legge che imposta nuovamente le
relazioni con l’Unione europea e che consente alla Sardegna di incidere
maggiormente nelle politiche comunitarie. Ma non solo. La legge regionale
approvata dal Consiglio, che disciplina le attività europee e di rilievo
internazionale della Regione, è il primo passo verso la grande stagione delle
riforme.
Lo hanno detto stamattina, in un conferenza stampa, i commissari della
commissione “Politiche comunitarie” che hanno illustrato ai giornalisti la legge
approvata dal Consiglio all’unanimità.
“L’obiettivo della legge – ha detto il presidente della Seconda commissione
Silvestro Ladu – è quello di dare alla Sardegna un testo organico che le
permetta di diventare protagonista in Europa. Con questa legge cerchiamo di
sopperire alle carenze del nostro Statuto che deve essere riscritto con
urgenza”.
Il presidente Ladu si è soffermato sulle novità della legge: prima di tutto la
Regione potrà partecipare alla formazione del diritto europeo (fase ascendente),
inoltre sarà più facile verificare il rispetto, da parte delle Istituzioni
europee del principio di sussidiarietà e di proporzionalità, cioè la verifica
che le decisioni siano prese il più possibile vicino ai cittadini.
Tra le altre novità – ha aggiunto Ladu – l’attuazione della normativa europea
(fase discendente), la partecipazione degli enti locali e delle forze
economico-sociali e lo sportello informativo a servizio dei cittadini.
Inoltre, la legge prevede un’apposita sessione di lavori consiliari dedicata
proprio alle attività europee e internazionali.
“Questa legge – ha concluso il presidente della Seconda commissione – è una
grande opportunità per la Sardegna che in Europa non può avere un ruolo passivo
ma da protagonista”.
Per il vicepresidente della commissione Radouhan Ben Amara si tratta di un fatto
politico importante. “Questa legge – ha detto – se ben utilizzata servirà a
spendere meglio i fondi europei perché è uno strumento normativo che consente
alla Regione di utilizzare sapientemente le risorse comunitarie.
Il vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Luigi Cucca ha sottolineato
il fatto che questa legge ha rivitalizzato l’Assemblea. Se troverà corretta
applicazione - ha aggiunto – l’Europa sarà più vicina alla Sardegna.
Il primo firmatario della legge Teodoro Rodin (Pdl) ha ricordato la grande
condivisione sul testo che c’è stata da parte di tutte le forze politiche.
“Adesso – ha affermato -dobbiamo pensare al nuovo Statuto e alla riforma
sanitaria. (R.R.)