CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Audizioni in Commissione Industria sul progetto Galsi, il gasdotto Algeria – Sardegna – Italia.
Cagliari, 10 marzo 2010 - La commissione Industria, presieduta da
Nicola Rassu (Pdl), ha sentito stamattina in audizione il presidente della Sfirs
Tonino Tilocca e i dirigenti della Galsi, la società creata nel 2003 per lo
sviluppo del progetto, la realizzazione e la gestione del gasdotto Algeria
Sardegna Italia.
E’ il primo di una serie di incontri programmato dalla Sesta commissione per
capire lo stato di attuazione della nuova infrastruttura energetica che
permetterà alla Sardegna di ricevere il metano.
Della s.p.a. fa parte anche la Sfirs che possiede l’11,6% della società.
“Sono convinto – ha detto Tonino Tilocca, presidente della Sfirs ai commissari –
della assoluta necessità che si realizzi al più presto questa struttura. Quando
sono diventato presidente ho trovato, all’interno della Sfirs, la volontà di
uscire dalla società Galsi. Secondo me, invece, non è possibile che la Sfirs non
partecipi alla realizzazione di questa dorsale che permetterà, finalmente alla
Sardegna di avere il metano”.
I tempi però non devono allungarsi. La data finale del 2014 deve essere
rispettata. La società è pronta ma sono necessarie, per poterlo realizzare,
tutte le autorizzazioni da parte dei ministeri.
“Io sono un fautore – ha aggiunto il presidente Tilocca – di una metanizzazione
spinta. Con la realizzazione di Galsi l’energia costerà un terzo in meno e non
ci sono pericoli dal punto di vista ambientale. E’ necessario, però, far partire
contemporaneamente i lavori sia della Dorsale che degli adduttori”.
La realizzazione di questo progetto sarà una grande opportunità economica e
ambientale per la Sardegna. I responsabili della Galsi spa hanno illustrato i
benefici economici e ambientali che comporterà la realizzazione di questo
Gasdotto. Il vantaggio economico per il settore industriale è stato valutato in
circa 200 milioni di euro l’anno a cui si aggiungono altri 150 milioni di euro
se consideriamo l’utilizzo del metano anche nel settore elettrico. Ogni famiglia
sarda, inoltre, risparmierà 270 euro l’anno.
Nessun problema anche dal punto di vista ambientale. Più commissari, durante
l’audizione, hanno chiesto esplicitamente quale sarà l’impatto che avrà il
gasdotto sul territorio e sul mare sardo.
“Il gas naturale produce – è stato detto – in fase di combustione una minore
quantità di inquinanti atmosferici. Il suo utilizzo in alternativa al petrolio e
al carbone, i combustibili fossili più inquinanti e attualmente più utilizzati
in Sardegna, aiuterà a ridurre il livello delle emissioni nocive in atmosfera
contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente”.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale che avrà il metanodotto sul territorio
sardo – è stato aggiunto – è quasi nullo in quanto il tubo non sarà visibile
essendo posato sul fondo del mare attraverso l’utilizzo di navi posatubi, senza
necessità di scavi o di trincee. Nessun problema neanche per la poseidonia
esistente. Le piante saranno spostate e poi risistemate nella posizione
originaria. Grande attenzione è stata chiesta dai commissari per la possibilità
per le imprese sarde di poter partecipare alla realizzazione dell’opera.
“Convocherò – ha risposto il presidente Tilocca – un tavolo della Sfirs con le
organizzazioni imprenditoriali per tentare di costituire un unico soggetto
imprenditoriale sardo. Nella nostra isola è molto difficile creare coesione. Non
dimentichiamo che le aziende in tutta Europa in grado di poter realizzare
quest’opera non sono più di dieci. Stiamo studiando il modo di poter far
partecipare anche le società sarde. E’ indubbio, però, che devono restare
nell’isola sia la gestione della manutenzione della Dorsale che degli adduttori
collegati”. (R.R)