CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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La Sardegna territorio denuclearizzato: proposta di legge del centrosinistra = Giampaolo Diana: “Un dovere morale oltre che politico”
Cagliari, 10 febbraio 2010 - “La Regione Sardegna dichiara il
territorio regionale “denuclearizzato” e precluso alla presenza di impianti
nucleari, all’insediamento di siti per il deposito e lo smaltimento di rifiuti
nucleari ed al transito, anche temporanei di materiali nucleari”. Lo dichiara il
primo articolo della proposta di legge illustrata questa mattina dal primo
firmatario Giampaolo Diana (Pd), a nome di tutti i Gruppi del Centrosinistra.
Una legge breve (soli quattro articoli) per sancire con una norma il “No alle
centrali nucleari” proprio nell’imminenza della riunione del Consiglio dei
ministri per la decisione sulla localizzazione delle nuove centrali già previste
dal Governo.
“Abbiamo il dovere morale, oltre che politico –ha detto Giampaolo Diana- di
difendere la volontà dei sardi che sono nella stragrande maggioranza contrari
alle centrali nucleari: oltre il 73% secondo un recente sondaggio”. Diana ha
denunciato il “nuovo centralismo fortemente autoritario” che sta mettendo in
atto lo Stato. Il problema di fondo, secondo il rappresentante del Pd è che
addirittura “non è stato elaborato alcun piano energetico sulla base di un
progetto di sviluppo, col rischio di proseguire sulla strada dello
smantellamento delle industrie e il potenziamento della produzione di energia:
ma per che cosa?”. Occorre, è stato detto che il Consiglio sia capace di una
vera volontà di autoderminazione e sappia contrastare l’azione dello Stato. “Noi
siamo pronti a fare di tutto –ha detto Diana- per impedire che le centrali
vengano realizzate in Sardegna contro la volontà dei sardi”.
In precedenza Mario Bruno (Pd), aveva ricordato che di fronte ad un carico di
servitù militari sul territorio sardo di oltre il 60 per cento rispetto al
complesso, quella delle centrali sarebbe un’ulteriore servitù inaccettabile.
Per Claudia Zuncheddu (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) il “No al nucleare in
Sardegna” è assoluto. “La Sardegna in tal modo è al centro della strategia della
guerra”. Già dodici regioni hanno opposto il loro rifiuto, ha affermato, “ma
Cappellacci è assente”.
Anche Daniele Cocco (Idv) ha sottolineato che “questa legge è un dovere politico
e morale” ed ha approfondito alcuni dei temi di fondo a sostegno del no al
nucleare. L’auspico, è stato sottolineato, è che ora la legge possa passare
rapidamente all’aula per una approvazione unanime.
(lp)