CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
***************
Emergenza Abbanoa, audizione del presidente Cadau davanti alla Terza commissione
Cagliari, 24 novembre 2009 - “Una situazione molto seria che
necessita da parte della pubblica amministrazione di interventi strutturali e di
interventi urgenti per far fronte all’emergenza”. Lo ha riferito il presidente
di Abbanoa, Pietro Cadau, alla Terza commissione consiliare, Programmazione,
presieduta da Paolo Maninchedda, nel corso di una audizione sullo stato del
sistema idrico integrato. Quattro i nodi da affrontare urgentemente a fronte
della grave situazione in atto: interventi concreti per la capitalizzazione
della società, modifica del piano d’ambito, modifica del sistema tariffario,
interventi per rendere più efficiente la struttura organizzativa di Abbanoa.
Una radiografia che lascia poco spazio alle interpretazioni. Abbanoa è nata con
35 milioni di debito e senza capitale, ha sottolineato il presidente. Ad oggi vi
sono debiti complessivi per 305 milioni di euro contro 400 milioni di crediti
per forniture e utenze che non si riescono a incamerare (né si può ad oggi
valutare quanti di questi debiti siano realmente esigibili). Ogni utenza costa
annualmente 264 euro ed il ricavo è di 209 euro a utenza, con un deficit di 55
euro. Attualmente, come ha sottolineato il direttore di Abbanoa Sandro Murtas
esiste un divario negativo fra uscite ed entrate di 4 milioni/mese. L’acqua
grezza infine ha un costo totale di 17 milioni all’anno, mentre poi si devono
applicare tariffe agevolate per la no tax area.
Nel corso dell’audizione, il presidente Cadau ha illustrato nei dettagli la
situazione di emergenza che oggi si presenta. A cominciare dal fatto che le
tariffe sono state indicate dal piano d’ambito che ormai è vecchio, tariffe che
non fanno i conti con la mancata capitalizzazione iniziale della società. Un
altro dato significativo emerso nell’incontro con la commissione: la grave
situazione della rete idrica che determina una perdita media del 40 per cento di
acqua che non arriva alle utenze, e che quindi è una perdita anche finanziaria.
A ciò si aggiungono i costi elevati dell’energia elettrica per la distribuzione
dell’acqua. Sono stati preparati programmi per l’autoproduzione energetica
attraverso impianti a energia eolica che potrebbero consentire forti risparmi ma
sono ancora al vaglio della Regione.
C’è inoltre tutta la partita che riguarda la depurazione, che diventa quasi
emergenziale, è stato detto, soprattutto nelle aree costiere quando si decuplica
la popolazione che gravita su depuratori non sufficientemente dimensionati.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti numerosi consiglieri che hanno
sollevato una quantità di questioni e di quesiti. E’ stato sottolineato (Chicco
Porcu) il costo dell’affollamento turistico dei litorali, ed è stato richiamato
(Franco Cuccureddu) la gestione delle stabilizzazioni e assunzioni del personale
che rappresenta anch’esso un costo. Il problema che il sistema idrico poggia su
tre organismi totalmente separati: autorità di bacino, autorità d’ambito,
Abbanoa costituisce un problema da affrontare (Roberto Capelli), mentre la
questione della possibile “privatizzazione dell’acqua”, è stato detto è un
“pensiero diabolico”. Quale intervento la politica può attuare, dunque, se
l’acqua ha un costo sociale da considerare (Franco Sabatini). Ma occorre anche
conoscere con maggiore precisione il peso della tariffa sociale (Giuseppe Cuccu).
Il problema del recupero dei crediti, a questo punto, è stato detto (Giulio
Steri) diventa importantissimo. E per finire l’esigenza ormai ineluttabile di un
confronto serio con la UE sui principi del mercato e del fatto che in nome di
esso non si può desertificare un territorio (Luciano Uras), a fonte del fatto
che ormai il sistema idrico ha un costo sproporzionato rispetto ai possibili
ricavi (Giorgio Locci).
Il presidente Paolo Maninchedda, nel chiudere la seduta, ha preannunciato una
seria riflessione sull’argomento.
(lp)