CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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“No al nucleare, no alle scorie”, i gruppi di Centrosinistra invitano tutto il Consiglio a un documento unitario contro l’ipotesi di centrali atomiche in Sardegna
Cagliari, 16 settembre 2009 - No alle centrali nucleari, no alle
scorie radioattive: è la parola d’ordine contenuta nella mozione dei gruppi di
centrosinistra inserita all’ordine del giorno della prossima tornata Consiliare
e che i presentatori auspicano possa trasformarsi in un documento unitario di
tutto il Consiglio regionale. Lo ha detto oggi, nel corso di una conferenza
stampa, Adriano Salis (Idv). “Già preoccupati perchè il Governo ha ribaltato il
responso del referendum contro il nucleare, lo siamo ancora di più da notizie
secondo le quali la Sardegna potrebbe essere un sito adatto per una centrale
nucleare o peggio per lo stoccaggio di scorie radioattive”. Secondo quanto
affermato dal consigliere regionale dell’Idv, si parlerebbe del Sulcis e di
alcuni siti minerari quale destinazione di tali insediamenti.
“Il tema del nucleare –ha fatto eco Chicco Porcu (Pd)- non è di destra nè di
sinistra, siamo pronti a riscrivere l’elenco dei firmatari la mozione, inserendo
tutti i consiglieri regionali. Questa iniziativa vuole essere realmente
unitaria”. Secondo Porcu, se certe notizie fossero vere ciò dimostrerebbe che lo
Stato “ha un atteggiamento nei confronti della Sardegna di stampo paternalistico
e colonialista”.
Per Franco Sabatini (Pd), il “centrodestra deve dire chiaramente se firma un
documento unitario contro il nucleare”.
E Claudia Zuncheddu (Comunisti-La sinistra sarda-Rossomori) ricordando che il
Consiglio aveva già dichiarato la Sardegna regione denuclearizzata, salvo che la
legge fu dichiarata illegittima, ha invitato “la Giunta a rispettare gli impegni
di fronte agli elettori nel programma di governo”.
Con la mozione si chiede “l’impegno del Presidente della Giunta a riprendere e
formalizzare con la massima urgenza” quanto scritto nel programma di
legislatura, e cioè che “si vieti sotto ogni forma la costruzione di centrali
nucleari in Sardegna e si dichiari il territorio sardo indisponibile allo
stoccaggio delle scorie altrove prodotte o derivanti da centrali in altri luoghi
costruite”, che si “indichi come chiara alternativa l’attuazione di un Piano di
risparmio energetico nonché del Piano regionale mirante a promuovere un maggior
uso di fonti rinnovabili”, che si assuma di “dotare tutti i porti e gli
aeroporti della Sardegna dei “PORTALI” (unità monitor mobili) per il rilevamento
automatico di materiali radioattivi”.
(lp)