CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Casa, Mario Bruno: “Quello della Giunta non è un vero piano per l’edilizia abitativa, ma un piano per le seconde case” = Illustrata in conferenza stampa la proposta di legge del PD
Cagliari, 15 settembre 2009 - “Il Piano per l’edilizia presentato
dalla Giunta non è in realtà un vero piano casa a favore, cioè, di chi
l’abitazione non ce l’ha, ma piuttosto un piano per le seconde case”: questo in
sintesi il giudizio del Capogruppo del Partito Democratico, Mario Bruno, che ha
aperto oggi la conferenza stampa per l’illustrazione della proposta di legge del
Pd per l’edilizia abitativa, all’esame anche esso, della Quarta commissione. “La
nostra proposta invece –ha sottolineato Bruno- rispetta le norme preesistenti e
le leggi sovraordinate. Con essa diamo nuove opportunità ai giovani che non
hanno ancora la casa e si riavvia l’edilizia residenziale pubblica”.
Si intende perseguire un duplice obiettivo, ha aggiunto Gavino Manca, dare
impulso all’economia di settore e non solo attraverso un rilancio dell’attività
edilizia, ma anche dando risposte oggettive e adeguate a chi è in difficoltà, a
chi la casa non l’ha. “Non solo, ma con questa proposta si recuperano i
requisiti di legittimità che la proposta della Giunta non considera”.
Undici articoli compongono la proposta di legge dei rappresentanti del Partito
Democratico, che si propone, come si legge all’art. 1, di “rilanciare l’economia
e intende rispondere anche alle esigenze delle famiglie, interviene sulla
riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, favorendo gli interventi
edilizi diretti a migliorare la qualità architettonica, la sicurezza e la
compatibilità ambientale, l’efficienza energetica e la fruibilità delle persone
disabili”.
Come precisa la relazione dei proponenti, “Con un finanziamento di 100 milioni
dal 2010 al 2012 si provvede al finanziamento di 25 milioni per anno per
contributi a fondo perduto a favore dei nuclei familiari nella misura massima di
25 mila euro a ciascuno”. Si prevede inoltre un investimento di 25 milioni per
l’edilizia residenziale pubblica. Altri interventi sono previsti per il
“cosiddetto non-finito ovvero di quelle realizzazioni edilizie non portate a
compimento, quali facciate, intonaci, strutture grezze e via discorrendo. Sono
previsti ampliamenti volumetrici nel rispetto del sistema dei vincoli e delle
tutele disposte dalla pianificazione nazionale e regionale sovraordinata e a
condizione che “i titoli abitativi” siano esistenti alla data del 31 marzo 2009.
La proposta prevede anche disposizioni di omogeneizzazione nell’ambito dei
territori comunali e provinciali.
Come ha spiegato Cesare Moriconi, vice presidente della Quarta commissione, la
proposta della Giunta è del tutto insoddisfacente: “E’ come se per snellire il
traffico automobilistico delle città si desse la possibilità di “passare col
semaforo rosso”. E’ vero, ha detto Moriconi, che occorre porre un freno alla
crisi economica e del settore edilizio, ma senza dimenticare le regole. “La
proposta del Pd ha un profilo di alta responsabilità che non si pone nell’ottica
della contrapposizione ad oltranza e sterile”.
Luigi Lotto ha infine sottolineato “l’attenzione che questa proposta di legge
rivolge ai comuni, con la possibilità che offre per il completamento del
patrimonio edilizio esistente”; ed ha richiamato l’attenzione sulle condizioni
“da zone bombardate” della gran parte dei centri abitati della Sardegna.
(lp)