CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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I quotidiani sardi tengono, ma la crisi nell’editoria è grave. Cala la pubblicità, ma non per internet = Audizione nella 2 Commissione dei rappresentanti Fieg, Fantola e Serrao

 

Cagliari, 9 settembre 2009 - Il sensibile calo degli introiti pubblicitari e la crisi economica in atto stanno mettendo a dura prova l’editoria giornalistica. A soffrire meno della situazione i quotidiani a diffusione regionale, L’Unione sarda e La Nuova Sardegna, che se hanno perso pubblicità non hanno perso in termini di copie vendute. Ma anche per essi sarebbe opportuno rivedere il meccanismo degli investimenti pubblicitari istituzionali e legali tenendo conto del numero di copie vendute. Altro intervento utile l’allargamento dei parametri di distribuzione dei giornali nei punti vendita non “istituzionali” (supermarket, distributori di carburante etc) anche se le edicole restano la colonna portante del sistema distributivo. Infine sarebbe utile immaginare meccanismi di sostegno finanziario all’editoria in fuinzione anche degli investimenti nell’innovazione.
Lo hanno sottolineato davanti alla Seconda commissione, Informazione, presieduta da Silvestro Ladu (Pdl), i rappresentanti della Fieg: Carlo Ignazio Fantola (Gruppo Unione) e Raffaele Serrao (La Nuova Sardegna).
La Seconda commissione è impegnata in una serie di audizioni preparatorie in previsione dell’esame di una proposta di legge in materia di informazione e comunicazione.
Un dato significativo è emerso nel corso dell’audizione: il calo dei ricavi pubblicitari non tocca il settore dell’editoria on-line che sarebbe, anzi, in assoluta controtendenza con un più 7 per cento. E proprio internet, ha detto Carlo Ignazio Fantola, ha il merito di avvicinare il mondo giovanile all’informazione, anche se è impensabile che la carta stampata possa essere superata in quanto svolge quella funzione di approfondimento cui internet non può al momento assolvere.
Come ha ricordato l’amministratore delegato de La Nuova Sardegna, Serrao, si conferma quanto altre volte sottolineato che a livello nazionale si legge poco, ma la Sardegna sta meglio rispetto lle altre regioni. Anche Serrao ha insistito sulla valenza della pubblicità legale e istituzionale sui maggiori quotidiani isolani che garantiscono una maggiore diffusione delle informazioni.
A margine il rappresentante dell’Unione Sarda ha ricordato la grave situazione del sistema radiotelevisivo locale che sta subendo forti contraccolpi dalla riduzione del mercato pubblicitario e dalla crisi economica generale. Nwella scorsa legislatura, ha sottolineato Fantola, si è quasi del tutto fermato il flusso della pubblicità istituzionale in questo settore. Nell’eventualità di una inversione di tendenza, ha sottolineato l’esigenza che le eventuali risorse pubbliche tengano conto di due criteri fondamentali: le graduatorie stilate annualmente dal Corerat e gli ascolti.
Sia Fantola che Serrao hanno preannunciato la presentazione di un documento che specifichi nel dettaglio le proposte della Fieg.
(lp)