CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Imprenditoria sportiva al centro dei lavori della VI commissione. Sentiti in audizione l’assessore alla Programmazione La Spisa e il presidente del Coni, Gianfranco Fara

 

Cagliari, 3 settembre 2009 - Comincia in seno alla Sesta commissione, Industria, presieduta da Nicola Rassu (Pdl) l’esame della proposta di legge N° 41 (prima firmataria Alessandra Zedda, del Pdl) che riguarda interventi per l’imprenditoria sportiva e provvedimenti urgenti per favorire l’occupazione in ambito sportivo.
Due le audizioni previste oggi, cui seguiranno altri incontri nella prossima settimana, Precederanno l’inizio della discussione particolareggiata del provvedimento. Si tratta di un una proposta di legge tendente a “favorire lo sviluppo dell’imprenditoria sportiva”, oltre che ”la realizzazione di complessi sportivi integrati:impianti e campi polivalenti insieme a strutture di servizi”. La legge prevede contributi alle iniziative imprenditoriali interessate, sia cooperative che piccole e medie imprese, che abbiano quale finalità specifica la promozione e la pratica di ogni attività sportiva. La proposta di legge prevede l’erogazione dei benefici dietro apposito accordo di programma.
“Una iniziativa interessante che ha il merito di indicare una urgenza e che si prefigge di colmare un vuoto”, nel quadro giuridico attuale, ha detto sostanzialmente l’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, ascoltato in audizione dalla Commissione VI. “Non è un campo di competenza dell’assessorato al Bilancio”, ha detto La Spisa, “Ma è importante –ha precisato- che anche per lo sport si cominci a parlare di imprenditoria”. Ci sono alcuni punti che andrebbero comunque approfonditi, è stata l’opinione dell’assessore alla Programmazione, che ha auspicato molta attenzione nell’ “incastonare questa legge” nel sistema delle norme già esistenti per il settore dello Sport, al fine di ottenere una omogeneità legislativa e di evitare continui aggiornamenti ad esempio della legge 17, con strumenti estemporanei troppo parziali e senza una visione una revisione complessiva della legge stessa.
E’ stato poi sentito il presidente del Coni regionale, Gianfranco Fara. Anch’egli ha definito la proposta di legge “in linea di principio una iniziativa positiva perchè essa sottolinea il ruolo dello sport anche come attività economica che può fare profitti e creare occupazione”. E’ comunque necessario approfondirne alcuni aspetti. Ad esempio quello riguardante la realizzazione e la gestione degli impianti sportivi. Occorre completare per prima cosa il monitoraggio sullo stato delle strutture esistenti. Il Coni per l’area di Cagliari lo ha fatto. Occorre però estenderlo al resto del territorio sardo. “Può al momento un’impresa che opera nello sport creare lavoro non precario? Oggi non esiste alcun impianto sportivo in Sardegna che faccia profitti”, ha detto Fara nel rispondere ad una richiesta di chiarimenti.
Nel corso della seduta, diversi gli interventi dei consiglieri con quesiti vari. Nel precisare che questa proposta intende puntare l’obiettivo su una possibile nuova forma di impresa, la prima firmataria del provvedimento, l’on. Alessandra Zedda ha sottolineato come anche lo sport può e deve diventare un importante volano di sviluppo. Dello stesso parere Edoardo Tocco (Pdl): ci sono opportunità interessanti nell’ambito del binomio imprese-sport. Dubbi invece da parte di Marco Meloni (Pd): in particolare sulle finalità e sulle risorse finanziarie disponibili, ma anche sulla armonizzazione di questa norma con le altre leggi per lo sport. Mentre Pietro Fois (Riformatori sardi) ha sottolineato il problema degli impianti sportivi realizzati e tutt’ora fermi.
La prossima settimana è prevista l’audizione dell’assessore allo Sport.
(lp)