CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Chimica. Risoluzione della Sesta commissione: “Il Presidente della Regione intraprenda la più incisiva iniziativa per la revoca della chiusura del cracking di Porto Torres” = “Si deplora l’arroganza dell’ENI e della sua partecipata”
Cagliari, 8 luglio 2009 - Il Presidente della Regione, Ugo
Cappellacci, con il coinvolgimento del Consiglio regionale deve intraprendere
anche col concorso delle autonomie locali, e delle forze politiche e sociali, la
più incisiva iniziativa presso il Governo affinchè la decisione di chiudere il
cracking di Porto Torres venga revocata. Lo sostiene la Sesta commissione,
Industria, presieduta da Nicola Rassu (Pdl) che all’unanimità ha approvato una
risoluzione in tal senso. Nel documento la Sesta commissione chiede “l’adozione
definitiva di precise e vincolanti scelte di politica industriale sul comparto
chimico, sottolinea la necessità che si definisca una strategia di riconversione
dei siti industriali previi adeguati progetti di bonifica, e chiede il
reperimento, a carico del bilancio statale o dell’ENI, per la riconversione e
per le bonifiche”.
Nella Risoluzione si “deplora l’arroganza del gruppo industriale e della sua
partecipata “Polimeri Europadi Porto Torres”, nel perseguire una gestione degli
impianti manifestamente preordinata alla loro chiusura, nonostante gli impegni
recentemente dichiarati in sede di incontro con il Ministro per lo sviluppo
economico”.
Si denuncia, inoltre “l’intento ormai conclamato da parte dell’Eni di provocare,
con la chiusura delle linee produttive, la fine dell’intero apparato industriale
ed energetico sardo, con gravissime ripercussioni sull’occupazione e sull’intero
tessuto sociale della Sardegna”.
Secondo la commissione consiliare, c’è il “rischio che l’Eni non si limiti ad un
disimpegno delle attività produttive, ma intenda anche sfuggire ad obblighi di
messa in sicurezza, risanamento e bonifica”.
Ancora, la Sesta commissione “richiama la fondamentale responsabilità del
Governo ai fini del rispetto da parte dell’Eni, degli impegni assunti fin
dall’accordo di programma nazionale del 14/07/2003; e “ribadisce la necessità di
una politica nazionale trasparente ed efficace sulle prospettive del comparto
chimico sardo e dei siti industriali coinvolti, finalizzata alla
razionalizzazione e consolidamento delle linee e delle produzioni”.
Infine,la Commissione Industria “esprime solidarietà e sostegno alla
mobilitazione dei lavoratori, delle popolazioni, delle istituzioni locali
tendente a contrastare decisioni inaccettabili e palesemente volte a provocare
processi di desertificazione economica e sociale”.
(lp)