CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Conferenza stampa del Pd sulla crisi economica: “Una Giunta debolissima e pericolosa per la Sardegna”. Dure critiche dei consiglieri Mario Bruno, Giampaolo Diana e Marco Meloni. Illustrata una mozione per sollecitare un dibattito in Consiglio

 

Cagliari, 18 giugno 2009 - “Una Giunta debolissima, priva di idee, inconcludente e pericolosa per la Sardegna perché è incapace di affrontare la crisi che tocca tutti i settori in particolare l’industria”, è questo il giudizio espresso, per bocca di Giampaolo Diana, dai consiglieri del Partito Democratico che in una conferenza stampa hanno denunciato come la Sardegna sia colpita da una gravissima crisi che “la maggioranza e la Giunta non sono in grado di affrontare”. E’ stata illustrata una mozione che nel chiedere un approfondito dibattito in Consiglio su questo tema, impegna la Giunta: “a chiedere al Governo e all’Eni di far assumere ai siti industriali di Porto Torres e Assemini valenza nazionale nel processo di ottimizzazione anche alla luce delle determinazioni che sta assumendo la Regione Veneto”, ad “un confronto col Governo nazionale al fine di ottenere certezze sull’abbattimento dei costi delle tariffe elettriche per le industrie energivore, in linea con la media dei costi europei”, a “negoziare, attraverso la leva fiscale, l’equiparazione del costo della caloria prodotta con combustibili diversi dal metano”, ad “inserire nel collegato alla finanziaria risorse sufficienti per i dare risposta ai 5000 lavoratori privi di ammortizzatori sociali”, a dare attuazione al piano energetico regionale, recuperare risorse da destinare alla bonifica delle aree industriali, inserire nel “collegato” risorse per la stabilizzazione dei lavoratori precari”.
La conferenza stampa è stata introdotta dal Capogruppo del Pd, Mario Bruno, che ha sottolineato come, ormai prossimi alla fatidica soglia dei primi 100 giorni di governo, la “Giunta si stia segnalando per un totale immobilismo”. “Manca un programma di governo –ha detto Mario Bruno- si assiste a una totale assenza di strategia e di idee”. Tante le promesse mancate: “da quelle per il G8, alla Sassari-Olbia, alle opere portuali a Olbia, alla vertenza sulla chimica, al problema delle scuola che sta perdendo migliaia di posti di lavoro a seguito del decreto del Governo”.
Sulla stessa linea Giampaolo Diana, primo firmatario della mozione, che parlando, come detto in precedenza, di giunta debolissima e priva di idee, ha ricordato che la grave crisi in atto è esplosa “su un tessuto produttivo debolissimo e squilibrato”. “Anche se sono passati solo tre mesi dall’insediamento di questo esecutivo, aspettavamo risposte concrete, ma è evidente che manca –ha detto Diana- forse non la volontà di dare risposte, ma proprio la capacità di fare scelte coraggiose e avviare un confronto serio con lo Stato”. “Ed invece –ha aggiunto- si assiste a un atteggiamento supino e subalterno”.
Nel suo intervento Giampaolo Diana, che è vice capogruppo del Pd, ha illustrato con i dati la drammaticità della situazione.”L’industria –ha ricordato- rappresenta meno del 13 per cento del contributo di valore aggiunto rispetto alla media nazionale (25%) e del Mezzogiorno (16%)”. Gli addetti del settore industriale “sono di poco superiori al 10 per cento contro una media nazionale di oltre il 22 per cento”. Cala, ha ricordato ancora Diana, il livello di fiducia delle imprese sarde, sceso del 6%; la cassa integrazione interessa 4000 lavoratori e 350, con un incremento in un anno del 500%. “I sardi occupati sono 600 mila di cui 430 mila dipendenti e ben 100 mila con contratti atipici”, e più bassi i redditi da lavoro dipendente nella misura del 18% sulla media nazionale. “Questa situazione –ha ricordato Diana- costringe 400 mila persone (il 22% delle famiglie) a vivere sotto la soglia di povertà relativa.
“Anche nell’ultimo recentissimo incontro con Governo ed Eni –ha concluso Diana- nessuna risposta cogente ma solo buone intenzioni. Per questo chiediamo che il Consiglio regionale sia coinvolto nel dibattito secondo una corretta etica di responsabilità istituzionale”.
E’ quindi intervenuto Marco Meloni, che condividendo i giudizi precedenti di “una giunta immobile”, ha tuttavia soggiunto che la Giunta è invece “mobile con gli avvicendamenti degli assessori, mobile nel secretare le delibere “. Una giunta, ha detto ancora Meloni “che dimostra di non conoscere, nei confronti svolti in seno alle commissioni consiliari i dati sullo stato dell’economia e sulla crisi”. Che fine ha fatto, si è chiesto il Piano sulle infrastrutture? Era pronto e avrebbe dato un forte impulso al sistema produttivo, ma col dirottamento del G8 è rimasto inattuato. Sull’industria chimica in campagna elettorale, sono stati fatti proclami anche sostenuti dal Governo, ma di fatto non c’è stata alcuna risposta concreta.
(lp)