CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Tragedia Saras, risoluzione unanime della Commissione industria: “Una apposita sessione del Consiglio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro” = “assicurare prospettive occupazionali ai familiari delle vittime”
Cagliari, 27 maggio 2009 - La tragedia della Saras, una sessione
del Consiglio espressamente dedicata ai problemi della sicurezza nei luoghi di
lavoro è sollecitata dalla Sesta Commissione, Industria, presieduta dall’on.
Nicolò Rassu, che questa sera ha approvato all’unanimità una risoluzione che da
un lato ritiene urgente una modifica della legge 20/2005, al fine di adeguare
gli interventi di sostegno economico alle famiglie delle vittime di incidenti
sul lavoro e dall’altro lato chiede che vengano individuate procedure specifiche
per assicurare una prospettiva occupazionale ai familiari conviventi dei caduti
sul lavoro.
La Sesta commissione invita inoltre la Giunta ad attuare tutti gli strumenti di
coordinamento in materia di formazione, prevenzione, salute e sicurezza sul
lavoro. E chiede che vengano aggiornate le modalità di assegnazione degli
appalti, almeno nel settore pubblico, al fine di assicurare e garantire standard
ottimali nella qualità del lavoro e nella sicurezza.
La Commissione ritiene necessario che la Giunta riferisca in Commissione ed al
Consiglio sull’attività del Comitato di coordinamento previsto dal Testo unico
del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché sull’adeguatezza dei
servizi e degli organici predisposti dalle Asl e dagli Uffici provinciali del
lavoro in tema di prevenzione e controllo.
La risoluzione ricorda come la tragedia di Sarroch “richiama l’attenzione sulla
esecuzione di lavori in appalto a seguito della aggiudicazione al massimo
ribasso”; e che tale modalità “incentivata da evidenti motivi di economicità e
caratterizzata dalla evidente compressione dei tempi per l’esecuzione dei
lavori, va a detrimento delle garanzie sulla sicurezza”.
La Commissione denuncia anche come “risulti carente il coordinamento delle
attività di vigilanza e di prevenzione, appesantite dalla frammentazione delle
competenze e dalla sovrapposizione degli organismi di controllo”.