CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Scuola, l’Ottava commissione sente le parti sociali = Dedoni: “Urgente la razionalizzazione del sistema dell’istruzione”

 

Cagliari, 20 maggio 2009 - L’urgenza di una nuova normativa che razionalizzi il sistema complessivo dell’Istruzione e della formazione: è quanto emerso nel corso delle audizioni che l’Ottava commissione consiliare, presieduta dall’on. Attilio Dedoni, ha svolto oggi sentendo il dirigente tecnico scolastico Bachisio Porru (ANP), e successivamente i rappresentanti dei sindacati Maria Domenica De Patre (Gilda), Elia Pili (Snals), Giacomo Meloni (CSS), Paola Cocco (UGL). Una serie di incontri che avevano l’obiettivo di fare il punto, attraverso la consultazione delle parti sociali e degli operatori interessati, sullo stato del sistema dell’istruzione in Sardegna.
“Occorre porre mano a una razionalizzazione del sistema scolastico e della formazione attraverso una iniziativa legislativa in grado di recepire quanto previsto dal nuovo testo del Titolo V della Costituzione, e quindi dando alla Regione la potestà di individuare un’organizzazione funzionale del l’intero sistema”, ha dichiarato a conclusione delle audizioni il presidente Attilio Dedoni. Per il quale “la scuola e più in generale il sistema istruzione-formazione deve acquisire una nuova efficacia anche tenuto conto della fisiologica diminuzione degli alunni causata dalla diminuzione delle nascite”. Per il Presidente Attilio Dedoni è sempre più urgente “favorire l’autonomia organizzativa regionale anche per il tramite di adeguati meccanismi di finanziamento”.
Nel corso degli incontri con le parti sociali, sono state approfondite le tematiche relative alla “qualità del sistema scolastico in rapporto alla quantità degli alunni e dei docenti”. All’attenzione dei commissari il “tema della sicurezza nelle scuole” molte delle quali non sono a norma e sono insufficienti le risorse finanziarie; il problema dell’accorpamento delle classi, che, secondo i sindacati non terrebbe conto della diversità delle realtà territoriali; e la questione del precariato che costituisce un forte momento di debolezza del sistema dell’istruzione.
Sul tavolo della discussione anche la riduzione degli indirizzi delle scuole superiori che oggi risultano assai superiori al numero di 700, con evidenti benefici anche sul fronte della dispersione che spesso sarebbe favorita anche dal numero elevato degli indirizzi scolastici esistenti.
(lp)