CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Audizione in Seconda commissione dei componenti del Comitato radio televisivo: “Dare gambe al CORECOM e completare la normativa regionale nel settore della comunicazione” = Ladu:”La Regione deve confrontarsi col Governo e trovare uno spazio adeguato”

 

Cagliari, 13 maggio 2009 - La legge regionale sul Comitato Regionale per la Comunicazione (CORECOM) presenta ancora oggi carenze che vanno colmate, soprattutto alla luce dei passi da gigante che la tecnologia radio televisiva e della comunicazione stanno mostrando. La Sardegna, buona ultima nella istituzione del Corecom (che per altro non è stato ancora costituito) ma prima Regione a sperimentare il “digitale terrestre” può fare solo affidamento sul vecchio Corerat che ha tuttavia funzioni, deleghe e legittimazioni limitate. Intanto forti carenze si registrano nella diffusione proprio del “digitale terrestre”, nella direzione del problema dei “produttori dei contenuti”, delle deleghe da parte dell’Autority, sugli stessi contenuti dei programmi che si sono moltiplicati.
Su tutti questi argomenti si è svolta l’audizione da parte della Seconda Commissione (Politiche comunitarie, Diritti civili e Informazione), presieduta da Silvestro Ladu, con i rappresentanti del CORERAT, per una ricognizione sulla materia così attuale e una individuazione dei problemi da affrontare.
Come ha ricordato, introducendo l’audizione, il presidente Silvestro Ladu, la Regione e quindi il Consiglio regionale hanno un ruolo di grande importanza anche nel governare un sistema della comunicazione che con l’accentuarsi delle spinte federalistiche apre un fronte importante nei rapporti fra la Regione e il Governo. “La Regione –ha sottolineato Ladu- deve potersi ritagliare uno spazio adeguato anche attraverso la valorizzazione dei CORECOM e delle sue competenze”.
In rappresentanza del Corerat, Bruno Pallavisini, ha focalizzato l’attenzione sulla futura legge cui la stessa legge del Corecom fa esplicito rinvio nell’articolo 2 che dovrà riguardare da una lato la questione delle deleghe che il Corecom deve ricevere dall’Autority nazionale, e sia la questione della definizione delle graduatorie relative ai “produttori di contenuti”. Proprio a quest’ ultimo riguardo vi è il timore di una sorta di monopolio all’interno della proliferazione dei canali Tv con l’avvento del Digitale terrestre.
Argomento sottolineato da Paolo Baggiani, del Corerat, che ha sollevato la questione della inefficienza del sistema radiotelevisivo conseguente al Digitale, soprattutto in alcuni territori della regione.
Che si tratti di un settore di notevole importanza, non solamente sociale e culturale, ma anche economico davanti agli oltre 300 addetti e un fatturato di altissimo livello, è stato sottolineato dal vice presidente del Corerat Giorgio Atzori, che ha sollecitato la Commissione ad assumere iniziative adeguate, anche eventualmente di carattere transitorio, per dare attuazione al CORECOM e completare l’impianto normativo che il settore richiede.
A supporto della posizioni espresse dai componenti del CORERAT, anche altri due membri del Comitato, Fabio Meloni e Paolo Campana.
L’attenzione della Commissione è stata assicurata dal vice presidente Radhouan Ben Amara, e dai consiglieri Giuseppe Luigi Cucca, Simona De Francisci e Gavino Manca.
(lp)