CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Proposta di legge Psd’Az: un marchio di origine dei prodotti sardi per promuovere la qualità e la concorrenza.
Cagliari, 15 aprile 2009 - Proposta di legge per la creazione di
un marchio di qualità dei prodotti sardi, alimentari e non alimentari, con lo
scopo di valorizzare le produzioni isolane attraverso una serie di meccanismi di
premialità per il settore commerciale. Presentata dall’intero gruppo Psd’Az, è
stata illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso
parte Giacomo Sanna, Paolo Maninchedda, Paolo Dessì e Christian Solinas.
Come ha sottolineato Maninchedda, nell’illustrare la proposta, essa tende a
valorizzare l’agricoltura regionale e gli altri settori produttivi nella
competizione con i prodotti provenienti da altre località e spesso dall’estero,
attraverso un “marchio collettivo di origine” da attribuire ai prodotti sardi in
modo da differenziarli sul mercato. Per la promozione del marchio di origine, la
legge prevede la concessione di “un incremento fino al 30% della superficie di
vendita” prevista dalla norma regionale “agli esercizi commerciali che destinino
una quota consistente della loro superficie alla vendita dei prodotti dotati del
marchio di qualità”.
Composta di sei articoli (compresa la norma finanziaria e l’entrata in vigore),
la proposta di legge indica all’articolo 1 le finalità: promuovere la qualità
dei prodotti sardi, la riduzione dell’impatto ambientale derivante dai
trasporti, la tutela del consumatore.
Con l’articolo 2 si istituisce il “Marchio collettivo di origine” e si
disciplinano le procedure per l’attribuzione dello stesso. Inoltre si prevede
che nelle gare per la somministrazione dei servizi di ristorazione collettiva
pubblica, a parità di altri elementi di offerta venga valorizzato il marchio e
la minor distanza della località di produzione.
L’articolo 3 prevede l’adozione di un piano di comunicazione al consumatore ed
inoltre una premialità del 30 per cento della superficie di vendita totale agli
esercizi che incrementino fino al 50 per cento del totale gli spazi riservati ai
prodotti provvisti di tale marchio.
Al fine di promuovere la concorrenza nel territorio regionale, viene inoltre
istituito un Osservatorio regionale della concorrenza, al quale viene richiesta
l’elaborazione di un rapporto periodico sullo stato del mercato interno e la
vigilanza sulle norme vigenti in materia di concorrenza e mercato.
(lp)