CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Carceri sarde: personale insufficiente sovraffollamento dei detenuti. Le audizioni della Seconda commissione “Diritti civili”

 

Cagliari, 9 aprile 2009 - La situazione del sistema carcerario sardo al centro della conferenza stampa che la Seconda commissione, Diritti civili, presieduta da Silvestro Ladu ha tenuto oggi a conclusione delle audizioni con i sindacati degli agenti di custodia e con i dirigenti carcerari. E’ emerso un panorama di grande disagio dovuto essenzialmente a “carenza di personale sia della polizia penitenziaria che del personale amministrativo”, limitazione a livelli minimi dei servizi a causa della penuria di personale, forte ridimensionamento delle risorse finanziarie, e soprattutto grave sovraffollamento degli istituti penitenziari, con situazioni particolarmente critiche nel carcere di Buoncammino.
Come ha detto Silvestro Ladu ai giornalisti, “da molto tempo ormai viene lamentato uno stato di grave disagio sia da parte del personale di sorveglianza delle carceri sia da parte degli stessi detenuti”. Come ha ricordato il presidente della Commissione il personale in servizio è di circa il 33 per cento in meno della pianta organica a fronte di una popolazione carceraria di circa 2000 detenuti, con punte notevoli di sovraffollamento. Della situazione generale risentono anche le colonie penali di Isili, Mamone e Is Arenas che in passato hanno rappresentato un mezzo importante di reinserimento sociale. “La commissione –ha affermato Ladu- facendosi interprete di questa situazione si farà parte attiva presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per un confronto alla ricerca di adeguate soluzioni”.
“La commissione –ha ricordato Giuseppe Luigi Cucca- ha inteso mettere mano fin dal suo primo insediamento a questa tematica di grande importanza e affrontare la questione in modo approfondito”. I principali penitenziari di Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano e Tempio sono ormai vecchi ed il problema va affrontato, ha detto. “Ma vi è un altro problema che la commissione intende affrontare: la questione della regionalizzazione della pena prevista da un protocollo d’intesa Stato-Regione sulla cui attuazione si vuole chiarezza”.
Radhouan Ben Amara, vice presidente della commissione, ha sottolineato come “”il quadro fornito ieri dalle organizzazioni sindacali del personale carcerario e quello dei dirigenti ascoltati oggi contrastino nettamente”.
Per Francesco Mula, una criticità fondamentale è rappresentata “dal prossimo passaggio dalla sanità carceraria alla sanità pubblica delle Asl, sia sotto l’aspetto della mancanza di spazi appropriati negli ospedali, sia per quanto concerne il personale”.
“In riferimento alla situazione carceraria –ha ricordato Simona De Francisci- deve essere sottolineato con preoccupazione il fatto che il 40 per cento della popolazione carceraria sarda è rappresentato da stranieri, siano essi extra comunitari che comunitari, come ad esempio i romeni. Questo procura ovviamente difficoltà ulteriori sia per la convivenza sociale che per quella religiosa all’interno degli istituti di pena. Un altro dato grave è l’aumento costante della popolazione carceraria femminile, che oggi rasenta il 40% del totale”.
Pier Luigi Caria, si è soffermato sul problema delle risorse finanziarie, sottolineando come questo aspetto non sia stato al momento sufficientemente approfondito, mentre resta aperta la questione dei servizi sanitari che con il passaggio alla Asl apre una serie di problemi di grande delicatezza, come hanno sottolineato i sindacati degli agenti di custodia.
Alla conferenza stampa erano anche presenti i consiglieri Rosanna Floris e Sisinnio Piras.
(lp)