CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

***************

Audizioni in Seconda Commissione. i sindacati delle guardie carcerarie: “Drammatica la situazione negli istituti penitenziari sardi”.

 

Cagliari, 8 aprile 2009 - La situazione delle carceri sarde al centro delle audizioni della Seconda Commissione, diritti civili, presieduta da Silvestro Ladu che oggi ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del personale degli istituti di pena, e che domani riceverà i direttori delle carceri, ed il provveditore generale dell’amministrazione penitenziaria.
Come ha sottolineato il presidente Ladu introducendo i lavori, la commissione ha accolto immediatamente la richiesta di un incontro, per rendersi conto delle difficoltà che gravano sul sistema penitenziario isolano, “verso le quali la Commissione Diritti civili è particolarmente sensibile, sia per quanto concerne le condizioni di lavoro del personale di sorveglianza, sia per le condizioni in cui si trova la popolazione detenuta”.
All’audizione hanno partecipato Roberto Picchedda (Uil), Angelo Tedde (Sape), Bruno Melis (Cnpp), Giovanni Villa (Cisl), Giorgio Mustaro (Cisl), Ignazio Usai (Cisl), Antonio Cois (Cgil) ed Efisio Trincas (Cgil).
Dall’incontro è emerso un quadro a tinte fosche delle condizioni di vita e di lavoro all’interno delle case di pena della Sardegna: carceri sovraffollate, strutture decrepite, condizioni di lavoro del personale al limite della sopportazione (“Per noi non esistono quasi più i diritti degli altri lavoratori”), a fronte delle quali è stata sollecitata una iniziativa forte, attraverso la commissione consiliare, della Regione nei confronti dei vertici romani. “Non si sa cosa vuol dire riposo settimanale, e non si sa cosa vuol dire ferie”, a Buon cammino, è stato sottolineato, “si registrano complessivamente 12 mila giornate di ferie arretrate dal 2006 a oggi; 1000 riposi settimanali non goduti; con una carenza di organico di 400 unità”. Per questo hanno detto i sindacati “vorremmo poter aprire, tramite la commissione, una breccia nel muro che ci separa da Roma”.
Come hanno sottolineato i rappresentanti delle guardie carcerarie, da tempo tutto il comparto è in stato di agitazione: “da decenni non esiste il turn over –hanno sostenuto i sindacalisti- gli organici sono allo stremo, con gravi ripercussioni anche sulla sicurezza all’interno delle carceri”.
Fra le varie carenze, è stata segnalata anche l’aspetto della formazione professionale e dell’aggiornamento. “A causa delle carenze di organico non vi è più la possibilità –è stato segnalato- per gli agenti di svolgere regolarmente i periodi di addestramento e aggiornamento nella Scuola di Monastir, che ospita strutture adatte”. Il rischio è stato sottolineato è che la scuola possa prima o poi chiudere battenti, e quindi costringere eventualmente il personale a recarsi nella Penisola, con aggravio di costi per l’amministrazione.
C’è poi il problema della vetustà della maggioranza degli istituti penitenziari sardi, che si aggiunge aggravandolo, alla carenza di personale. Alcune previsioni che riguardano progetti di ampliamento e ristrutturazione di alcune case di pena fanno ipotizzare per il 2010 un aumento dei detenuti di mille unità: “Una situazione esplosiva, a fonte di organici ridottissimi, turni di lavoro massacranti”. Problemi, come hanno illustrato i rappresentanti sindacali, che si ripercuotono gravemente “anche sui detenuti, sia per quanto concerne la rieducazione in vista del reinserimento nella società, e sia gli stessi diritti costituzionalmente garantiti dalla Costituzione”.
Ancora un aspetto negativo è rappresentato dalle strutture sanitarie, con il rischio che anche in Sardegna venga demandato alle aziende sanitarie la tutela della salute dei detenuti, con ulteriori problemi rigurdanti i piantonamenti nelle strutture sanitarie pubbliche le traduzione e così via: “un sistema –è stato sottolineato- che nelle regioni ove è stato introdotto ha sollevato forti proteste”.
Dopo i rappresentanti sindacali, numerosi i quesiti posti dai consiglieri della Seconda commissione.
La seduta è stata quindi aggiornata a domani mattina, alle 10, quando verranno sentiti, come detto, i dirigenti degli istituti di pena.
(lp)