CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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L’assessore La Spisa ha illustrato alla Commissione bilancio i contenuti della Finanziaria. Quattro soli articoli, il resto arriverà con i collegati. Sentiti in audizione i sindacati confederali. L’emergenza lavoro in primo piano.

 

Cagliari, 7 aprile 2009 - L’esigenza di fare presto per l’approssimarsi della scadenza del quarto mese di esercizio provvisorio ha indotto la Giunta di fresca nomina ad accelerare i tempi ed a predisporre la finanziaria “più corta possibile”, quattro articoli in tutto (il resto verrà con i collegati), che oggi l’assessore della Programmazione, La Spisa, ha illustrato alla Terza Commissione, presieduta dall’on. Maninchedda. Non si tratta – ha spiegato La Spisa – di un bilancio tecnico. C’è una parte (i primi due capitoli) di disposizioni di carattere finanziario, ma ci sono scelte di natura politica (gli altri due capitoli) che vanno in direzione dell’emergenza sociale ed economica.
Tra le disposizioni finanziaria emerge una scelta di fondo che inverte la tendenza della precedente legislatura nell’inserire in bilancio le anticipazioni di future entrate per 500 milioni. Ma il livello delle entrate è stato mantenuto in una forma che l’assessore definisce più corretta (terrebbe conto delle osservazioni fatte a suo tempo da Corte dei Conti e Corte Costituzionale), attraverso un mutuo a breve (cinque anni) per pagare il quale si instaurerebbe un motivo virtuoso di autolimitazione della spesa. Un mutuo trentennale sarà acceso per il disavanzo (1,413 miliardi).
C’è anche un forte segnale politico: l’abolizione della tassa sul lusso (aerei, imbarcazioni, seconde case) e della tassa di soggiorno. Nel primo caso l’entità delle entrate è “scarsamente significativa” (1,5 milioni, considerando un’evasione del 50% su un gettito potenziale di 3 milioni), mentre la rinuncia all’imposizione alle porte della nuova stagione estiva riconcilia il turisti sta con l’immagine della Sardegna. Nel caso della tassa di soggiorno, decisa da tre Comuni soltanto, non è stato possibile stabilire il beneficio finanziario.
Una “rapida” consultazione con le forze sociali ha consentito di mettere a fuoco alcuni problemi. L’articolo 3 prevede una spesa di 126 milioni (sei in meno rispetto alla Finanziaria 2008). Questo il dettaglio: 28 milioni per il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata agli anziani e ai non autosufficienti; 36 per i programmi personalizzati a favore di persone con gravi handicap. In questi due capitoli viene modificata la destinazione. Possono contribuire anche i familiari che, per assistere il congiunto, abbiano rinunciato al lavoro. E, ancora: 5 milioni per il progetto “tornare a casa”; 9 per l’integrazione socio-sanitaria; 48 per l’assistenza a particolari patologie.
Per il contrasto alla povertà sono previsti 30 milioni (sussidi ai Comuni) con un trattamento che si allunga di due mesi (da 6 a 8); 10 milioni aggiuntivi vanno al fondo unico (che ha già risorse); 3 per anticipazioni agli ammortizzatori sociali; 6 per sussidio ai lavoratori che degli ammortizzatori sociali sono privi; 3, ancora, al fondo di garanzia etica (interviene in caso di indebitamento insostenibile dalla famiglia, che rischierebbe di mettere la famiglia nelle mani del sistema bancario. Sarà modificato (con una ordinanza) l’Osservatorio delle povertà che a causa di un meccanismo farraginoso non ha mai funzionato.
Sul versante sociale e occupazionale (valorizzazione del capitale umano, piano straordinario di formazione ed impresa) sono previsti 100 milioni (80 sono di provenienta Ue). È una misura, ha spiegato La Spisa, strettamente collegata con le politiche attive del lavoro. Sistemi incentivanti anche con forme di agevolazione fanno parte di un programma negoziato. L’accesso al credito, che in questa fase di recessione penalizza le imprese, è stato rafforzato attraverso i consorzi fidi (previsti 19,5 milioni, e 10 per gli anni successivi), mentre una novità è costituita da 5 milioni disponibili per contributi in conto occupazione. Rafforzato anche il Fnol (ikl fondo per i nuovi oneri legislativi).
I commissari Diana, Porcu, Uras, Bruno, Barracciu e Salis hanno chiesto una serie di precisazioni o chiarimenti.
Il seguito sono stati sentiti i sindacalisti della Triplice. Mario Medde della Cisl ha fatto un esame degli scenari economici, definiti allarmanti. Il calo del Pil sotto la soglia dello 0 per cento spalanca le porte alla recessione e rende difficile, senza un programma concreto, stabilire la durata della crisi e i tempi di recupero. La tutela del reddito e del potere d’acquisto diventa un valore di sopravvivenza, L’aumento della povertà, la difficoltà del sistema produttivo (la cassa integrazione è cresciuta nel 2008 del 500 per cento, non tenendo conto di migliaia di lavoratori esclusi dai benefici) si oppongono alla difficoltà di spendere le risorse (il bilancio conserva 5,5 miliardi di residui passivi).Rapidi nella spendita e un forte orientamento al sociale sono stati indicati anche da Enzo Costa, segretario Cgil, che ha chiesto alla Giunta di occuparsi dei precari al proprio interno; mentre Francesca Ticca (Uil) ha chiesto che la formazione professionale è indispensabile per essere pronti alla ripartenza delle fabbriche. Il settore industriale è il più penalizzato. (adel)